Superbonus e truffe, le categorie economiche lanciano l’allarme: «Più controlli per fare rispettare le regole»
«Chi sbaglia paghi, devono operare aziende certificate non ditte nate dal nulla»
UDINE. «Senza i bonus fiscali l’edilizia è ferma, per evitare le frodi servono più controlli e leggi scritte da chi conosce il settore».
Al coro unanime che si solleva dal Friuli Venezia Giulia in difesa delle detrazioni fiscale concesse a chi ristruttura, isola o rende gli edifici antisismici, si unisce la voce del deputato Luca Sut (M5s) che respinge al mittente le accuse di omesso controllo avanzate dal premier Draghi al Governo giallorosso. Intanto le banche fanno i conti e avvertono: «Abbiamo esaurito il plafond, non possiamo acquistare crediti d’imposta».
Inutile dire che la situazione richiede una svolta. I rappresentanti delle categorie economiche lo ripetono da settimane: senza l’ampliamento delle maglie per la cessione dei crediti, saranno i cittadini onesti a ritrovarsi con i cantieri bloccati e gli interventi sospesi.
Solo per il super ecobonus 110%, in Friuli Venezia Giulia sono state presentate 2.920 asseverazioni per un investimento complessivo di 382.723.466 euro e un importo da portare in detrazione pari a 420.995.813 euro, di cui 300.832.024 già maturate per lavori conclusi.
I punti critici
Sul tavolo c’è una proposta di emendamento che non dispiace a nessuno e che apre a un massimo di tre cessioni del credito attraverso percorsi tracciati. «È ovvio che la procedura sarà più complicata e che le cessioni saranno seguite con maggior attenzione, ma è indubbio che hanno creato problemi» sintetizza il presidente regionale dell’Ance, l’associazione dei costruttori, Roberto Contessi, elencando i buchi neri della norma. «Per accedere ad alcune tipologie di bonus, come i bonus facciata – spiega il presidente Ance Fvg – bastava presentare una fattura senza allegare alcun documento, non c’erano massimali, nei prezzi unitari delle singole lavorazioni ognuno poteva scrivere quello che voleva».
A queste condizioni era piuttosto facile frodare lo Stato. Non a caso è stato inserito l’obbligo di asseverazione da parte di un tecnico che deve certificare la congruità dei prezzi. «La madre dei problemi – aggiunge Contessi – è l’apertura concessa a chiunque di realizzare i lavori. Si doveva consentire solo alle imprese qualificate, quelle certificate di acquisire i crediti fiscali. Da tempo chiediamo di estendere le norme pubbliche anche nei cantieri privati».
Contessi lo ribadisce auspicando che questa sia la volta buona per veder qualificare il settore edile visto che neppure l’entourage dell’allora ministro Patuanelli ha compreso la portata della richiesta dell’Ance. «Chi scrive le leggi non conosce il settore – insiste Contessi –, se l’acquisizione dei crediti fosse stata concessa solo alle imprese qualificate l’entità delle truffe sarebbe di gran lunga inferiore».
Detto tutto ciò il presidente regionale dell’Ance è fiducioso: «Draghi è una persona competente e se seguirà le indicazioni del nostro presidente nazionale sono certo che troverà un modo per modificare nel miglior modo possibile la norma».
La riqualificazione degli edifici
La difesa dei bonus fiscali è unanime perché favorisce la riqualificazione degli edifici dal punto di vista sismico e del risparmio energetico. «C’è un’evidente urgenza di isolare gli edifici nel momento in cui la spesa per l’energia non è più sostenibile», sottolinea la presidente dell’Associazione degli amministratori di condominio (Anaci-Udine), Emanuela Gorgone, nel far notare che stanno arrivando bollette rincarate anche del 128 per cento. «Sapendo che questi meccanismi mettono in moto strani meccanismi, lo Stato dovrebbe avere un sistema immunitario per bloccare le frodi» sottolinea anche Gorgone nel far notare che nei condomini «senza incentivi questi lavori non vengono fatti».
Analoga la posizione del presidente di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti: «Per colpa di pochi rischiamo di mettere in difficoltà le famiglie, i fornitori e le imprese. Prima di correggere la norma sarebbe opportuno analizzare tutti i problemi seduti attorno a un tavolo».
E comunque, aggiunge Tilatti, «proprio perché i bonus fiscali sono indispensabili per riqualificare gli immobili, i controlli diventano indispensabili. Chi sgarra paga. Non si può rischiare di vanificare un’operazione seria come la programmazione degli interventi finalizzati al risparmio energetico».
Il presidente di Confartigianato Fvg invita quindi a potenziare i contri e a diluire i tempi per evitare possibili speculazioni soprattutto sul costo dei materiali. «In questo momento si stanno improvvisando artigiani persone non formate e questo fatto comporta gravi rischi per la sicurezza e la qualità degli interventi» continua Tilatti posizionandosi sulla stessa linea dell’Ance. I plafond «Le banche del territorio come Primacassa, nel 99 per cento dei casi, acquistano i crediti fiscali dai privati o dalle imprese che hanno applicato lo sconto in fattura, è chiaro che abbiamo plafond che tendono a esaurirsi», spiega il presidente di Bcc Primacassa, Giuseppe Graffi Brunoro, secondo il quale l’unico modo per garantire un servizio alla comunità è quello di poter cedere il credito. «Finora potevamo cederlo a qualche altra banca che aveva un canestro più ampio, venendo meno questa seconda parte di mercato ci ha bloccato. Abbiamo raggiunto il plafond, se non possiamo cederlo non possiamo acquistare».
Anche Graffi Brunoro promuove l’eventuale possibilità di «cedere i crediti a soggetti vigilati, le truffe – precisa – nascono da operazioni di cessioni multiple fra soggetti arrivati al sistema vigilato alla fine della filiera. Noi non abbiamo mai acquistato crediti che avessero due o tre cessioni prima».