Trovata morta in casa a 56 anni ai piedi dello scaleo. La ricostruzione e chi era la vittima
LIVORNO. Il figlio l’ha trovata morta nel ripostiglio di casa, ai piedi di uno scaleo, con una ferita alla testa. Tragedia in via Cesare Battisti, dove una donna di 56 anni ha perso la vita.
La vittima – nata a Sant’Angelo dei Lombardi, in provincia di Avellino, ma residente in città – si chiama Angela Chiusano e avrebbe festeggiato il suo compleanno il 30 maggio prossimo. Era dipendente dell’ospedale, visto che lavorava come magazziniera della farmacia interna alla struttura di viale Vittorio Alfieri. Il figlio Fabrizio Di Paco, non riuscendo più a mettersi in contatto con lei da qualche ora, è entrato in casa con le sue chiavi poco dopo le 16 di domenica 13 febbraio e l’ha trovata priva di sensi nell’appartamento dove fino a qualche settimana fa anche lui abitava. Dando immediatamente l’allarme al 112 e facendo intervenire, purtroppo inutilmente, i volontari – con a bordo il medico del 118 – della Misericordia di via Verdi, che non hanno potuto far altro che constatare il decesso.
L’ARRIVO DELLA POLIZIA
Come da prassi i sanitari – dato che la causa della morte non si può ancora stabilire con esattezza e andava comunque valutata l’entità della lesione alla testa – hanno fatto intervenire le forze dell’ordine. Di zona, in centro, ieri pomeriggio c’era la polizia di Stato. Così, poco dopo le 16.30, in via Battisti è intervenuto un equipaggio della Squadra volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura, diretto dal vicequestore aggiunto Francesco Falciola, con gli agenti che in collaborazione con il medico legale David Forni hanno cercato di fare luce sulla vicenda d’intesa con la sostituto procuratore di turno, Ezia Mancusi, subito avvisata di quando accaduto.
LA RICOSTRUZIONE
La donna, con ogni probabilità, prima di morire si trovava in piedi sullo scaleo per prendere qualcosa che, altrimenti, non avrebbe potuto raggiungere. Il figlio, infatti, l’ha trovata distesa sul pavimento del ripostiglio con i piedi appoggiati sullo stesso scaleo aperto a metà e a sua volta poggiato su uno scaffale della stanza. La ferita alla testa, stando ai primi riscontri sanitari, sarebbe coerente con la caduta, avvenuta da meno di un metro di altezza. Si esclude, quindi, che la morte possa essere stata provocata da un’altra persona, ma che frutto forse di un incidente domestico o di un malore.
LE INDAGINI
In ogni caso, per effettuare nell’immediato tutti gli accertamenti possibili, gli agenti della Squadra volante sono rimasti a lungo all’interno dell’appartamento di via Cesare Battisti, al numero civico 41, in attesa dell’arrivo del medico legale David Forni, giunto attorno alle 18, il cui intervento è stato richiesto dalla procura. Poi hanno ascoltato il figlio della donna, Fabrizio Di Paco, e il suo ex marito Claudio, noto musicista livornese che la donna aveva conosciuto durante il terremoto dell’Irpinia – nel quale, come volontario, aveva aiutato la popolazione – decidendo poi di trasferirsi con lui a Livorno.