Torna il popolo della notte. I locali: «Basta limitazioni»
Il centro si rianima e i gestori chiedono la revoca dell’ordinanza sulle chiusure. L’assessore: «Bisogna ripartire nel segno della convivenza con i residenti»
PAVIA. Piazza Vittoria fa da cornice al sabato sera cittadino. Molti i ragazzi che la popolano: tanti ai tavoli, alcuni in piedi, tornano nel salotto di Pavia nel primo week end senza obbligo di mascherine all’aperto. E senza, almeno per adesso, gli episodi che hanno caratterizzato le notti prima della pandemia, con bivacchi notturni, cocci di vetro lasciati in terra e resti della sera precedente a ricordare il passaggio di una notte di bagordi. Ma nonostante la vita che si riappropria delle strade, l’umore dei gestori non è ancora del tutto positivo.
Normalità
«Non siamo ancora ai livelli precedenti la pandemia - dice Andrea del “Moon”, un locale che affaccia sulla piazza. Al momento stimo un calo di utenza di circa il 30 per cento. C’è ancora paura dei contagi, che scoraggia la gente a uscire. E i controlli, che ci sono: insieme all’ordinanza di chiusura alle due contribuiscono a rendere meno lunghe le nottate».
Covid e movida
Il riferimento è all’ordinanza sindacale emessa l’anno scorso e valida, salvo proroghe, fino al 31 marzo. Tra le misure previste per contrastare contagi e situazioni di rischio, c’è la chiusura dei locali entro le due di notte, e lo stop all’asporto di bevande dai locali entro le 24.
Misura pensata per contenere possibili focolai generati dalla vita notturna, secondo i rappresentanti dei commercianti si tratterebbe di un provvedimento ormai prossimo a essere superato: «In un contesto in cui tutte le restrizioni si stanno allentando, progredendo verso la vita normale, penso che sia giusto non porre ulteriori limitazioni al locali». A dirlo e Fabrizio Lacchini, rappresentante di bar e sale da ballo per Ascom. Ormai siamo alla fine del picco raggiunto da Omicron. Ritengo giusto che gli esercizi tornino alla normalità, perché anche il commercio ne sta risentendo. I locali devono tornare a lavorare. Specie adesso, che andiamo incontro alla bella stagione e i titolari hanno bisogno di tornare ai ritmi propri del periodo».
In piazza
Anche tra i gestori dei locali c’è voglia di ritornare alla vita di sempre: «Non siamo ancora ai livelli di prima, ma con l’avvicinarsi di serate più miti la gente ricomincia a uscire». Lo racconta Vittorio, del Jk living -. In questo la chiusura ci penalizza, perché con la vita notturna che riparte l’orario di serrata imposto rischia di intaccarci».
Un tema su cui il Comune non si sbilancia ancora, ma apre uno spiraglio di possibilità: «Non è stata fatta ancora nessuna riflessione su una proroga - spiega l’assessore alla Sicurezza Pietro Trivi - se l’emergenza termina, non credo si possa giustificare in alcun modo una limitazione ulteriore, che al momento non è all’ordine del giorno».
Con l’auspicio, però, che il ritorno alla normalità sia all’insegna della convivenza: «Mi auspico che scene come quelle viste in passato non accadano più. Faremo in modo di tornare alla normalità, coi commercianti che hanno il diritto di lavorare e i cittadini che hanno diritto al riposo». —