Omicidio di Saman, arrestato in Spagna il cugino Nomanhulaq. Gli unici latitanti ora restano i genitori
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Il pachistano è stato arrestato dalla polizia spagnola grazie al Nucleo investigativo dei carabinieri di Reggio Emilia
NOVELLARA. È stato arrestato a Barcellona il cugino di Saman Abbas, ricercato perché indagato nell'ambito delle indagini sull'omicidio della 18enne pachistana, scomparsa il 30 aprile scorso da Novellara. Nel corso delle indagini erano già stati arrestati in Francia lo zio e un altro cugino della ragazza.
Il pachistano, 35 anni, è stato arrestato dalla polizia spagnola, grazie a informazioni condivise dal nucleo investigativo dei carabinieri di Reggio Emilia. Nomanhulaq Nomanulhaq fuggì dalla provincia reggiana il 10 maggio con Hasnain e Ijaz.
Con loro c'era anche il fratello minorenne di Saman, che venne bloccato al confine tra Italia e Francia e affidato a una comunità. Proprio le dichiarazioni del ragazzo, sentito poi anche in incidente probatorio, accusano gli altri familiari del delitto. Il corpo di Saman non è mai stato trovato, nonostante settimane di ricerche intorno al casolare dove la famiglia viveva.
A carico di Nomanhulaq c'è inoltre il video del 29 aprile che lo ritrae con l'altro cugino della ragazza e con lo zio, mentre uscivano dal casolare con attrezzi da lavoro, pala e piede di porco. L'ipotesi degli inquirenti è che stessero andando a scavare la tomba della giovane, materialmente assassinata dallo zio il giorno dopo, sempre secondo l'accusa. Arrestati in Francia, Ijaz a fine maggio, Hasnain a settembre e poi consegnati all'Italia. Entrambi si sono detti estranei all'accaduto
Nomanulhaq è ritenuto corresponsabile del sequestro di persona, omicidio e occultamento del cadavere di Saman. L'arrestato, cugino della vittima, è stato portato in un carcere spagnolo in attesa della convalida dell’arresto e del successivo avvio delle procedure di estradizione e consegna all'Italia.
Il latitante era stato individuato sin dai primi giorni di fuga e i carabinieri erano conoscenza che si fosse diretto con il pullman a Barcellona, dove i milirari reggiani assieme alla polizia spagnola avevano iniziato il monitoraggio delle zone che si presumeva potessero essere il rifugio del 35enne.
La svolta c’è stata con la trasferta dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia a Parigi per l’arresto di Danish, dove è stato rinvenuto il numero di telefono spagnolo in uso al ricercato. A seguito di ciò è stata richiesta un'intercettazione telefonica che ha portato all’arresto di oggi.