Dopo quarant’anni passati in corsia va in pensione l’infermiera Pinetti
reggio emilia. Dopo una quarantina d’anni dedicati con passione al lavoro e alla cura del prossimo, oggi saluterà colleghi e amici per poi godersi la pensione. Per Marina Pinetti, infermiera dell’Ausl di Reggio Emilia, è infatti arrivato l’ultimo giorno di lavoro.
Marina, 62 anni, è stata assunta all’inizio degli anni Ottanta ed è sempre rimasta a lavorare all’ospedale Santa Maria Nuova: la sua, racconta chi la conosce bene, è una vera e propria vocazione verso la cura per i malati. Ama il contatto con i pazienti, il lavoro in prima linea, lo stare in corsia, tanto che ha sempre rifiutato promozioni e passaggi a caposala, proprio per stare lontana dalla burocrazia e più vicina alle persone.
Oggi saluterà i colleghi e le colleghe dalle corsie della Cardiologia ma, nel corso di quattro decenni, Marina ha lavorato spesso in reparti di emergenza, la sua vera passione: circa 20 anni nel reparto di Terapia intensiva, diversi altri in Medicina d’urgenza, un anno in Ginecologia e sei, gli ultimi, appunto in Cardiologia.
Ovunque andasse, Marina Pinetti è sempre riuscita a stabilire uno splendido rapporto non solo con i pazienti – che arrivavano a fidarsi di lei a tal punto da cercarla anche a casa – ma anche con i colleghi, grazie proprio a questa sua propensione verso la collaborazione e il lavoro di squadra.Per diverso tempo, inoltre, Marina è stata anche volontaria a bordo delle automediche della Croce Verde, attività che ha poi dovuto smettere con la nascita della figlia Valentina.
Figlia che, oggi, ha voluto complimentarsi con lei tramite la Gazzetta di Reggio, con queste parole cariche di stima verso la madre: «Eccoti arrivata a questo grande traguardo, mamma. Il tuo essere infermiera, l’amore per il tuo lavoro, la dedizione verso i pazienti, l’umiltà, sono sempre stati una grande forza. Di infermiere come te ce ne vorrebbero milioni. Lascerai un grande vuoto nella sanità, perché tu sei stata, sei e sarai sempre un esempio di professionalità, competenza e umanità. Ho sempre ammirato il tuo vedere il bicchiere pieno, anche di fronte a difficoltà e dolori insormontabili. La tua positività, il tuo inno alla vita quotidiana ti hanno sempre accompagnata nel tuo cammino. Quante vite hai salvato, quanta speranza hai donato e quanti sorrisi hai fatto rinascere. Ora goditi ogni istante di questa “nuova” vita, te lo meriti dal profondo. Credo che sei e sarai per sempre nel cuore di molti, quel cuore così grande che nell’arco della tua esperienza hai riempito d’amore. Grazie di tutto, grazie per la vita che hai donato. Sarai per sempre un eroe».
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