La Roma resta a galla, ma è un mare di mediocrità
AS ROMA NEWS – Il gol di Cristante nel recupero evita alla Roma di affondare definitivamente in quel di Sassuolo, ma della squadra Special che i tifosi sognavano a inizio stagione non c’è nemmeno più l’ombra.
Mourinho sperava che il suo sfogo sarebbe servito a dare una scossa ai suoi, e invece la reazione è stata inversa: se la prestazione vista ieri non è da squadra di Serie C, poco ci manca.
La partita dei giallorossi del Mapei Stadium è stato il festival dell’orrore: una serie infinita di passaggi facili sbagliati, una mancanza assoluta di idee, e pochissima voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Una reazione, arrivata quasi d’inerzia anche grazie alla superiorità numerica, c’è stata solo nel finale. Davvero troppo poco per non pensare che qualcosa si sia rotto in questa squadra.
Mourinho a fine partita è irriconoscibile: si accontenta del punticino strappato e del fatto che la squadra non perda in campionato da quattro giornate. E con orgoglio ribadisce che il gruppo è assolutamente unito. Il problema però è che sul campo la Roma sta dando chiari segnali di un un peggioramento evidente.
Parlare della partita sarebbe superfluo: al Sassuolo, privo di Scamacca e Raspadori, basta un Traorè ispirato per mettere in crisi la modestissima catena giallorossa di destra. La prestazione di Karsdorp è indecente, ma anche quella di Mancini non fa dormire di certo sonni tranquilli.
A centrocampo manca del tutto la sostanza, ma anche la qualità latita: Mkhitaryan è l’unico ieri ad avere dato qualcosa a un reparto molto modesto. Sergio Oliveira gioca da regista senza esserlo, Pellegrini è irriconoscibile, complice una condizione fisica approssimativa.
L’attacco si regge tutto su Abraham, che per avere un pallone giocabile deve andarselo a prendere sulla propria trequarti. L’inglese non viene mai servito perchè nessuno è in grado di farlo con efficacia, e così l’unico modo che ha di segnare è andarsi a prendere la palla e calciare un rigore che sarebbe stato di Oliveira.
La papera di Rui Patricio e la dormita di Karsdorp permettono al Sassuolo di ribaltare il risultato, ma poi Ferrari lascia i suoi in dieci e la Roma tenta un disperato tutto per tutto. E così nel recupero arriva la zuccata di Cristante, il classico pannicello caldo che tiene a galla i giallorossi, ma il mare in cui nuota la Roma è quello della assoluta mediocrità.
Anche quest’anno in campionato difficilmente si andrà oltre al settimo posto, che non è nemmeno garantito visto che Fiorentina e Verona tallonano da vicino i giallorossi. L’unica speranza resta la Conference. Ma se è davvero questo il livello della squadra, pensare di arrivare fino in fondo alla coppa sembra pura utopia.
Giallorossi.net – A. Fiorini