Covid, Biden estende l’emergenza nazionale oltre il 1° marzo. Nuove accuse alla Cina sull’origine del virus in laboratorio a Wuhan
ROMA. Il presidente Joe Biden ha dichiarato che l'emergenza nazionale proclamata a marzo 2020 a causa della pandemia sarà estesa oltre il 1° marzo. Una decisione, ha spiegato la Casa Bianca, dettata dal continuo rischio per la salute pubblica rappresentato dal Covid. La crisi pandemica è tutt’altro che conclusa, infatti. Negli Stati Uniti il superindice economico è sceso a gennaio dello 0,3%, contro un attesa di rialzo dello 0,2% degli analisti, dopo essere aumentato dello 0,7% a dicembre. Si tratta del primo calo da febbraio 2021, ed è dovuto proprio alla ripresa dei casi di Covid-19, all'inflazione e alla mancanza di materie prime.
Sars-Cov-2 sfuggito da un laboratorio?
Nuovo giallo sulle origini del Covid-19. Due scienziati ungheresi, scrive il Wall Street Journal citando un paper di recente pubblicazione, potrebbero essersi imbattuti in una nuova prova a sostegno della tesi secondo cui il coronavirus che ha scatenato l'attuale pandemia possa essere sfuggito da un laboratorio. I dati genetici di campioni di suolo inviati a un'azienda cinese per il sequenziamento potrebbero essere stati contaminati da un antenato del Sars-CoV-2. Questa stessa azienda era stata utilizzata dal Wuhan Institute of Virology, ovvero il laboratorio al centro dei sospetti degli Stati Uniti e di parte della comunità internazionale per la diffusione del virus. Se i campioni fossero stati analizzati a inizio 2020, spiegano gli scienziati ungheresi, avrebbero potuto essere contaminati, in un momento in cui altri scienziati stavano cominciando a studiare l'origine del Covid-19. Ma sarebbe sospetto se l'analisi fosse stata fatta prima del dicembre 2019, quando la Cina ha annunciato la scoperta di un nuovo coronavirus, collegato ai primi casi di polmonite anomala a Wuhan
Dubbi
Lo stesso quotidiano finanziario Usa sottolinea che l'articolo è un manoscritto non sottoposto a revisione paritaria, e che sta mettendo dubbi agli scienziati, ma si inserisce in un contesto di mai completamente dissolta diffidenza verso il laboratorio, alimentato, almeno in parte, anche dal netto rifiuto della Cina a un nuovo round di ispezioni da parte degli esperti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, dopo la finora unica visita in Cina a inizio 2021. In quell'occasione, gli scienziati avevano definito «estremamente improbabile» la fuoriuscita del virus dal laboratorio, ma le dichiarazioni ufficiali non avevano convinto l'amministrazione Usa di Joe Biden, che ha in seguito chiesto all'intelligence un rapporto sull'origine del Covid-19.
Poca trasparenza
La Cina ha sempre mostrato molta irritazione sul tema dell'origine del Covid-19, che a più riprese ha chiesto di non politicizzare, ma agli occhi di Stati Uniti e altri Paesi occidentali non è finora riuscita a fugare i sospetti riguardanti la trasparenza della propria ricerca scientifica e la sicurezza del laboratorio di Wuhan, che sorge a pochi chilometri dal mercato Huanan, primo focolaio noto di Covid-19. La polemica attorno all'origine del Covid-19 non si è spenta negli Stati Uniti. Il mese scorso un gruppo di membri del Partito Repubblicano alla Camera dei Rappresentanti ha scritto al presidente, Joe Biden, promettendo una ripresa delle indagini qualora il Gop avesse ottenuto la maggioranza alle prossime elezioni di mid-term.