Intervista al modenese Jerry Mastrodomenico è il simpatico portantino-infermiere accanto a “Lea”: "Ho imparato i segreti da mia moglie "

L’attore molto legato alla nostra città è tra i protagonisti della nuova fiction con Anna Valle già record di ascolti "Sono andato a scuola da mia moglie visto che lei nella vita lavora come infermiera. Mi sono fatto insegnare alcune cose dopo aver letto il copione". 

MODENA È partita con il record d’ascolti di oltre 5 milioni di spettatori «Lea - Un nuovo giorno» la nuova serie televisiva italiana, diretta da Isabella Leoni, prodotta da Rai Fiction i che ha come protagonisti Anna Valle e Giorgio Pasotti. La serie viene trasmessa in prima visione ogni martedì su Rai 1fino al 1º marzo in quattro prime serate. Tra gli interpreti anche l'attore modenese Jerry Mastrodomenico nel ruolo di Donato Nibbi, l'infermiere e marito di Rosa, la caposala del reparto di pediatria e moglie di Donato; è la migliore amica di Lea. Lea è un'infermiera specializzata che, dopo un anno di aspettativa dalla perdita del figlio che portava in grembo all'ottavo mese di gravidanza e la fine del suo matrimonio con Marco Colomba, torna a praticare il proprio lavoro nel reparto di pediatria dell'ospedale di Ferrara. Lea appena arrivata in ospedale ritrova l'ex marito, appena rientrato dagli Stati Uniti e assunto come nuovo primario del reparto di pediatria.

«Nella fiction interpreto il ruolo di un portantino-infermiere – spiega l'attore Jerry Mastrodomenico – Sono andato a scuola da mia moglie visto che lei nella vita lavora come infermiera. Mi sono fatto insegnare alcune cose dopo aver letto il copione. Un bellissimo set, una bella sceneggiatura e vedo che sta andando molto bene nonostante la concorrenza delle partite di calcio della Campions League. La settimana scorsa sono stati più di cinque milioni le persone incollate alla tv per seguire le storie di tutti i protagonisti. Il mio viene definito un ruolo di serie e con la regista Isabella Leoni abbiamo cercato di rendere il portantino simpatico, un padre di famiglia, e ci siamo riusciti».

La fiction mette in mostra anche le bellezze di una città emiliana: Ferrara.

«È sempre una città estense, un po' come Modena. La fiction l'abbiamo girata nel mese di giugno. Anche la casetta dove abito io, con mia moglie ed i miei figli è una bella location, a pochi chilometri dal centro di Ferrara. E' sicuramente una bella scenografia».

Come si è trovato a lavorare con Anna Valle?

«Anna è veramente una delizia. Molto umana e una bravissima attrice, una compagna di lavoro che ha un grande rispetto per tutti».

Con Giorgio Pasotti invece aveva già lavorato nel film “I nostri figli” del regista Andrea Porporati.

«Anche lui molto bravo. Attualmente sta girando l'Italia con lo spettacolo “Da Shakespeare a Pirandello”, un percorso nel mondo della letteratura e del teatro attraverso le opere di due grandi scrittori. Inoltre, è anche il direttore del teatro stabile d'Abruzzo. Con Giorgio nel 2018 avevo fatto anche “Il capitano Maria”, sempre di Porporati. E' un buon bergamasco e tra noi c'è un feeling particolare. Un ragazzo bravo e simpatico».

Come spiega il grande successo in termini di ascolti delle fiction?

«A causa della pandemia negli ultimi due anni la gente è stata più in casa ed ha passato molto tempo davanti alla tv. E' sicuramente migliorata anche la qualità e le storie rispecchiano un po' la vita di tutti i giorni. Il merito va agli sceneggiatori e autori che inventano le storie. Si crea molta attesa nello spettatore che ha voglia di vedere come finiscono le storie».

Lei alterna cinema, teatro e televisione. Dove si trova più a suo agio?

«Ultimamente sto facendo poco teatro, l'ultimo lavoro è stato “L'esorcista” di John Pielmeier, per la regia di Alberto Ferrari, che ha debuttato il 18 ottobre 2019 al Teatro Nuovo di Milano. Mi sto dedicando di più al cinema e alla televisione. Le fiction mi stanno dando più soddisfazioni».

Lei ha dovuto lasciare Modena per coronare i sogni di attore. E' così difficile farlo in provincia?

«Credo che chi ha voglia fare seriamente questo lavoro, soprattutto cinema e tv, non possa che vivere a Roma, una città che ti offre molte possibilità. Gran parte del lavoro cinematografico e televisivo passa da questa città dove si fanno provini e casting. Poi si gira in tutta Italia, a differenza come succedeva vent'anni fa. Fare questo lavoro in provincia la vedo veramente durissima».

Ora vive a Roma stabilmente, nostalgia di Modena?

« È sempre nel mio cuore perché ci sono nato e vissuto e mi porto addosso il profumo di una città meravigliosa. Poi c'è ancora parte della mia famiglia. Negli ultimi tempi non ci sono venuto spesso ma appena posso ritornerò a passeggiare sotto la Ghirlandina».