«Le mie ceneri nel fiume Tagliamento»: saranno rispettate le ultime volontà di Nico Naldini, poeta e cugino di Pasolini

foto da Quotidiani locali

CASARSA DELLA DELIZIA. Saranno sparse nelle acque del fiume Tagliamento le ceneri di Nico Naldini, il poeta e intellettuale, cugino di Pier Paolo Pasolini, morto a settembre 2020 a Treviso. La cerimonia per le esequie è in calendario per sabato 26 febbraio. Nico Naldini era nato a Casarsa della Delizia il primo marzo 1929 da Antonio Naldini ed Enrichetta Colussi, sorella della madre di Pier Paolo Pasolini. Nella sua carriera ha lavorato in numerosi campi, dal giornalismo all’editoria, dal cinema alla poesial in italiano e in friulano. È considerato uno degli ultimi grandi intellettuali del Novecento. Alle 10.30 è prevista una cerimonia nella sala consiliare alla presenza delle due amministrazioni di San Vito al Tagliamento e di Casarsa della Delizia. Lo ricorderanno gli amici Angelo Battel, Nicola De Cilia, Caterina Furlan, Elvio Guagnini, Francesco Zambon e Olimpia Biasi. Al termine ci si sposterà nella chiesa di San Lorenzo per la visita alla mostra di Biasi “Omaggio a Nico Naldini”.

«Olimpia Biasi – afferma Angelo Battel, già responsabile dei servizi culturali del Comune di San Vito al Tagliamento e amico di Nico Naldini – ha raffigurato i personaggi che lui ha frequentato: Montale, Parisse, Gadda, Comisso, Pasolini. Ne è venuta fuori una mostra di una dolcezza unica». Dopo la visita è prevista, alle 12, la dispersione delle ceneri sulla riva destra del Tagliamento nella località di Rosa, nei pressi dell’ippodromo. Nel testamento Nico Naldini ha lasciato una indicazione sulla sua morte. «La mia inutile carcassa – ha scritto – venga bruciata e che le ceneri vengano sparse nelle acque del Tagliamento». Un legame con il fiume che risale alla gioventù.

«Lui – afferma Angelo Battel – ha indicato il luogo dove andava a fare il bagno con Pasolini e con gli amici. Ne aveva parecchi in questa zona. Quando si è laureato la festa l’ha fatta a Ligugnana, nella casermetta. Era molto legato a questi luoghi e alla gente di questi luoghi, più ancora che a Casarsa che forse era un po’ troppo compassata. Lui apprezzava questo aspetto più povero e genuino». Un legame, quello tra Nico Naldini e San Vito al Tagliamento, che si è mantenuto nel tempo. «San Vito – prosegue Battel – ha un debito nei confronti di Nico, è quello che ha fatto crescere il premo di poesia e ha scritto bellissime pagine su San Vito e sui pittori». Tra gli ultimi scritti un testo su “La bellezza di San Vito” e due articoli, uno su Federico De Rocco e l’altro su Italo Michieli.