Conegliano, ruspe sulla collina della Castella: via libera ai vigneti di Prosecco
Il Comune di San Pietro chiede lumi: «Intervento molto consistente vicino al confine»
CONEGLIANO. Una vasta porzione della collina “della Castella” è stata spianata e verranno piantati nuovi vigneti. L’intervento è stato autorizzato dal Comune di Conegliano un intervento di “Sistemazione agraria per impianto vigneto”. Il pendio è situato sopra l'abitato di Bagnolo, ma non nel territorio comunale di San Pietro di Feletto. «Si trova nel territorio di Conegliano», specifica la sindaca di San Pietro, Maria Assunta Rizzo.
BOTTEON CHIEDE INFORMAZIONI
L'area infatti è confinante con il suo Comune. Pur avendo richiesto informazioni, nel piccolo Comune felettano non ne sono arrivate.
«Ho chiesto a Conegliano di verificare, ma ancora non ho ricevuto risposta – spiega la sindaca di San Pietro di Feletto -. Mi appare un intervento massiccio, venendo giù da San Pietro impressiona anche a me, perciò ho domandato spiegazioni a Conegliano». La stessa impressione hanno gli automobilisti che, da qualche settimana, percorrono la strada a valle rispetto all’intervento di sistemazione. Le ruspe sono in azione da molti giorni, per conto di un'azienda agricola di Mareno di Piave, che risulta committente dei lavori iniziati lo scorso novembre. Le opere avevano avuto l'autorizzazione dallo scorso luglio, per la ristrutturazione di un impianto produttivo già esistente. Non sono previste edificazioni, ma altri filari.
LA COLLINA “FERITA”
Arriveranno dei terrazzamenti per coltivare uva e produrre vino. Al momento, anche da distante, si vede una macchia sulla collina. Gli ambientalisti però sollevano alcune perplessità, chiedendo una maggiore tutela del territorio diventato Patrimonio dell'Umanità e sull'equilibrio di quel pendio collinare, anche se i lavori sono in regola. «Politicamente, interventi di questo tipo rivelano “analfabetismo del paesaggio», osserva il gruppo Europa Verde Conegliano. «Si fa un gran parlare del riconoscimento Unesco per le nostre colline, ma non sappiamo leggere il libro che abbiamo davanti – affermano Amedeo Fadini e Alessandra Zoppas dei Verdi -. Uno degli aspetti fondamentali che l'organizzazione ha riconosciuto per il paesaggio culturale che ci circonda è la sua caratteristica "a mosaico", dove i vigneti si alternano alle macchie boscate». Secondo gli ambientalisti lì non si potrà produrre Prosecco marchiato Docg. Inoltre movimenti franosi nella zona in passato erano stati censiti sia sulla collina della Castella in territorio di San Pietro, sia a Costa nel territorio di Conegliano.
LE FRANE DEL 2010
Nel 2010 in via Castella alcune famiglie erano state costrette a lasciare le loro case per un cedimento che aveva interessato una porzione di pendio lunga circa 200 metri. «Nessuno può impedire a un imprenditore agricolo di piantare o ristrutturare un vigneto, su questo siamo tutti d'accordo – osservano da Europa Verde -. Quel pendio è in gran parte esposto a nord e, secondo il disciplinare, non potrà conferire uva per la Docg. L'impianto e la manutenzione sono più costosi che nelle aree vocate, richiedono drenaggi e maggior uso di prodotti fungicidi. Poco più a sud sullo stesso pendio sono censite tre frane da scivolamento che hanno interessato vigneti di recente realizzazione. Ha ragione la sindaca di San Pietro di Feletto ad arrabbiarsi, visto che sotto a quel pendio c'è l'abitato di Bagnolo».
Per i prossimi giorni si attendono accertamenti anche da parte del Comune di Conegliano. Interpellati sul caso, ieri il sindaco di Conegliano Fabio Chies e il vicesindaco Claudio Toppan si sono riservati di approfondire il caso interpellando gli uffici comunali nei prossimi giorni, anche se, a quanto pare, oltre ad essere autorizzato l’intervento sarebbe regolare. DIEGO BORTOLOTTO