Donna cade per strada, Comune di Venezia condannato a risarcirle 30 mila euro

MESTRE. Era un pomeriggio di marzo 2016, quando la signora A.L.B. – 65enne residente a Marghera – è caduta rovinosamente mentre stava raggiungendo il marito che l’aspettava in auto, posteggiata negli spazi a pagamento in via Bellinato: era inciampata in un avvallamento del terreno, finendo con un braccio incastrato nella ringhiera di una vicina abitazione. Ne erano seguiti una settimana in ospedale all’Angelo e mesi di riabilitazione, per i quali ha fatto causa al Comune (rappresentata dall’avvocato Giorgio Caldera), contestando lo stato di dissesto della strada. E, nei giorni scorsi, il Tribunale di Venezia le ha dato ragione, condannando l’amministrazione a risarcire la donna con 30 mila euro. Secondo la giudice Sandra Passadore, infatti, «appare accertato che il dislivello presente sulla strada costituisse un’effettiva insidia, peraltro difficilmente percepibile dalla signora, che aveva precedentemente percorso un diverso tratto di strada per recarsi all’ufficio e che non poteva aspettarsi quell’improvvisa irregolarità stradale».

A farle perdere il passo, era stato un improvviso avvallamento della superficie stradale, profondo circa 25 centimetri, che le aveva fatto perdere l’equilibrio.

Che il Comune sia responsabile di quanto accaduto – secondo il Tribunale – lo dimostrerebbe «come sia stato poi il Comune di Venezia ad intervenire per riparare il tratto di strada oggetto del sinistro». La giudice non ha quindi accolto la tesi difensiva dell’amministrazione, per la quale la responsabilità per la mancata custodia della strada sarebbe stata in capo alla società appaltatrice dei lavori, ai quali era da poco tempo stato sottoposto quel tratto di via Bellinelli.

Oltre al risarcimento per i danni fisici subiti dalla signora, il Comune (che naturalmente potrà ricorrere in appello) è stato anche condannato a risarcirle 8 mila euro di spese, oltre ai 2 mila euro della parcella del consulente tecnico del Tribunale e a quasi altri 8 mila euro di spese legali alle imprese stradali e alla società assicurative, che Ca’ Farsetti aveva citato a sua volta a giudizio.