Ecco tutte le 32 opere d’arte contese a Treviso tra Fondazione Cassamarca e Unicredit
Dietro all’intimazione di Fondazione ad Unicredit, perché liberi entro fine anno i locali del Monte di Pietà, emerge anche una guerra sulla proprietà della collezione che da sempre adorna le pareti dello storico compendio dietro piazza dei Signori
TREVISO. Non solo la disdetta del contratto di affitto. Dietro l’intimazione di Fondazione ad Unicredit, perché liberi entro fine anno i locali del Monte di Pietà, emerge anche una guerra – per ora a colpi di missive e di una diffida del colosso bancario – sulla proprietà della collezione di 32 opere d’arte che da sempre adorna le pareti dello storico compendio dietro piazza dei Signori.
La più antica è del 1479, le più recenti dell’Ottocento. Da Girolamo da Treviso il vecchio a Florigerio, dall’Orioli ai seguaci del Pozzoserrato, dalla cerchia di Lorenzo di Credi alle scuole di Rosa.
Fondazione Cassamarca li considera il corredo del complesso della splendida sala dei rettori, con le opere di Pozzoserrato e di Fiumicelli. E da proprietaria del compendio Unicredit, al contrario, ne rivendica la proprietà, dopo l’acquisto dell’immobile negli anni Novanta, quando la cassa di risparmio della Marca Trivigiana, conferitaria, entrò in Unicredit. E Dino De Poli, che aveva già scelto di presiedere la Fondazione, ebbe la fatidica dote da 2.000 miliardi di lire (il patrimonio attuale di Fondazione supera di poco i 200 milioni).
La storia completa potete leggerla al link qui sotto
Qui vi proponiamo l’elenco completo delle opere contese
Gerolamo da Treviso il Vecchio, “Dormitio Verginis”, 1478; Ambito di Lorenzo Di Credi, “Madonna col Bambino fra due angeli”, 1520-1530; Sebastiano Florigerio, “Cristo morto sostenuto dagli angeli sul sepolcro”, 1525-1530; Sebastiano Florigerio, “Cristo morto” (copia); Seguace di Bonifacio Veronese, “S. Girolamo leggente nel deserto”, 1540; Andrea Celesti, “Cristo deposto dalla croce compianto da S. Giovanni Evangelista”, 1701; Francesco Migliori, “Compianto di Cristo deposto dalla croce”, XVII sec.; Francesco Migliori, “Cena in Emmaus”, XVII sec.; Girolamo Brusaferro, “S. Francesco di Paola ha la visione del motto…”, 1740; Bartolomeo Orioli, “Il profeta Isaia”, 1614; idem, “Il profeta Geremia”, 1614; Seguace di Salvator Rosa, “S. Girolamo penitente”, 1660; Francesco Frigimelica, “Cristo portacroce”, 1560; Seguace di Pozzoserrato, “Cristo in pietà”; Seguace di Valerio Castello, “Sacra famiglia con S. Giovannino e S. Carlo Borromeo”, 1650; Anonimo olandese, “Mosè salvato dalle acque”, XVII sec.; Anonimo, “Cristo passo detto anche Cristo miracoloso”, sec. XVI; Giovanni Bonagrazia, “Madonna orante”, sec. XVII; Anonimo, “Cristo passo con angeli”, XVIII sec.; Anonimo, “S. Giovanni Nepomuceno”, XVIII sec.; Anonimo, Santo vescovo a mezzobusto con pastorale, sec. XVIII; Pittore veneto, Madonna dei sette dolori, sec. XVII-XVIII; Pittore del sec. XVII, derivazione, Martirio di S. Lorenzo; Pittore veneto, Crocifissione, sec. XVI; Derivazione da Guido Reni, “Mater dolorosa”, metà del sec. XVII; Pittore veneto, “Cristo sul sepolcro con angelo dolente”, sec. XVIII; Pittore veneto, “Cristo nel sepolcro”, sec. XVI-XVII; Antonio Prati, “Progetto per nuova sede del Monte di Pietà”, 1788; Scultore ven., “Cristo nel sepolcro con angelo”, 1703; Pittore ven., “Cristo benedicente”, sec. XVIII; Pittore ven., “Cristo sul sepolcro”, sec. XVIII; Pozzoserrato, due teleri.