Sulla statua per Margherita Hack a Trieste la destra si divide
![Sulla statua per Margherita Hack a Trieste la destra si divide](https://ilpiccolo.gelocal.it/image/contentid/policy:1.41262350:1645968775/OBJ122919681.jpg)
L’assessore di Fdi contro Brandi. Dipiazza: «Pronto a discuterne». Di Lenarda: «La città la onori» Scoccimarro: «È doverosa»
TRIESTE Dopo le polemiche scaturite dal dibattito in Quinta commissione, la proposta di dedicare una statua a Margherita Hack diventa un caso politico e genera divisioni anche all’interno della destra. L’ex assessore all’Istruzione e attuale consigliere di Forza Italia Angela Brandi aveva espresso contrarietà alla proposta di erigere la statua avanzata da Rosanna Pucci (Pd) in vista del centenario della nascita dell’astrofisica, che ricorrerà a giugno, parlando di «incoerenza politica dimostrata nel corso della sua vita dalla Hack».
Considerazioni che hanno indotto l’assessore regionale all’Ambiente Fabio Scoccimarro, esponente di punta di Fratelli d’Italia, a schierarsi con toni accorati a favore dell’omaggio statuario: «Margherita Hack fu schierata su posizioni di sinistra e radicali, ed era convintamente atea, quindi una “galassia” ideologica mi divide dal suo pensiero, ma ritengo doveroso per la municipalità dedicarle, piuttosto che un “Topolino” a Barcola, una statua in centro città. Era stata anche in “odore” di Nobel, certamente più meritato, a mio modesto giudizio, di altri, maggiormente acclamati e pubblicizzati dalla lobby della cultura radical chic di sinistra». «La statua è un atto doveroso – rimarca Scoccimarro – sperando che non faccia la fine del monumento, in lista d’attesa, dedicato alla fondatrice della Trieste moderna, l’imperatrice Maria Teresa. Dobbiamo farci carico, senza paura, di tutta la storia della città, nella sua particolare complessità, senza abbattere come fanno a sinistra monumenti e negare o nascondere come nel passato interi capitoli».
Il sindaco Roberto Dipiazza, dal canto suo, non si sbilancia sulla proposta, ma esclude in partenza l’incidenza di fattori ideologici sulla decisione di dedicare o meno una statua all’astrofisica. «Siamo la città delle statue, adesso vedremo di discutere anche della proposta di dedicarne una alla Hack – sottolinea il primo cittadino –. C’è anche e soprattutto una questione di soldi, ricordiamo che una statua costa e non poco. Affronteremo il tema e troveremo una soluzione, di sicuro non mi interessa il punto di vista ideologico».
Il rettore Roberto Di Lenarda sostiene «che, al di là dell’opportunità o meno di realizzare una statua, quello che conta è sfruttare l’occasione del centenario della nascita di Margherita Hack con delle iniziative che possano ricordare e onorare in modo degno una figura di così alto livello, che ha dato una spinta importantissima alla scienza, con la sua personalità anticonformista. Noi stiamo già organizzando una serie di iniziative». «Un peccato – aggiunge il rettore – constatare che in tutto questo entrino anche altre discussioni». Stefano Borgani, docente di Cosmologia e già direttore dell’Osservatorio astronomico, aveva un forte legame con la scienziata: «Sono rimasto stupito nel leggere che c’è chi l’accusa di incoerenza e trovo spiacevole che si facciano polemiche su questo. Era una politica nel senso più genuino del termine, ovvero metteva in comune con gli altri il proprio pensiero, le proprie idee scientifiche e sociali, rivendicandole con assoluta coerenza. I riconoscimenti le facevano piacere, ma non li cercava. Avrebbe accettato questa statua con un’alzata di sopracciglio».
La giornalista Rai Marinella Chirico ha lavorato con Hack nell’ultima parte della sua vita e ne è stata vicina. «Cosa direbbe lei? Si farebbe una sonora risata. Ha lottato per essere quella che era diventata e ha fatto la vita che voleva. Una cosa la dico, a nome suo: “Certo che se fossi stata un uomo tutto questo non starebbe succedendo!”. Con risata finale».