Raccolta differenziata, i Comuni veneziani sono ancora indietro. Ma Mira è pronta a dare il buon esempio
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foto da Quotidiani locali
Se una volta si parlava solo di riciclo, ora si punta ai “Comuni rifiuti free”. Per Legambiente Veneto, tali Comuni sono quelli che raggiungono una quantità di secco a smaltimento inferiore ai 75 kg per abitante all’anno in questo valore. Oltre alla Rur (Rifiuto urbano residuo), sono compresi anche delle percentuali di scarto dovuto alla qualità della raccolta differenziata.
Ma il veneziano stenta, con Treviso e provincia a farla da padrona. Il primo responsabile nella produzione di rifiuti è lo stesso cittadino, che però può prendere spunto da alcuni casi virtuosi del territorio.
Nella provincia di Venezia ad essere da esempio per tutti è il Comune di Mira, terzo in Veneto fra i Comuni oltre i 30 mila abitanti che hanno raggiunto questo risultato: 84% di rifiuti riciclati e 73 kg di rifiuto secco prodotto per residente.
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«Per noi è una conferma», dice il sindaco Marco Dori, «ma non dobbiamo dormire sugli allori. Con Veritas è stato calcolato che possiamo crescere ancora di qualche punto, arrivando nei prossimi anni anche ad un massimo dell’89% di differenziata. Per farlo continueremo con le attività di controllo del territorio nei confronti di chi abbandona i rifiuti acquistando nuove fototrappole e potenziando anche il controllo da remoto, magari con un drone da affiancare al controllo fatto dagli ispettori ambientali e dalla polizia locale. Serve poi l’educazione ambientale. Siamo al fianco delle associazioni come PlasticFree, con la quale abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa e programmato raccolte sul territorio una volta al mese per tutto l’anno. Gli alunni della scuola primaria Nievo di Gambarare sono usciti per le strade della città a raccogliere i rifiuti abbandonati. Infine serve l’informazione e sto pensando a qualche campagna su Tik Tok per coinvolgere anche i più giovani, per il bene dell’ambiente».
Se altre realtà grandi come San Donà di Piave (quasi 42 mila abitanti) confermano il buon lavoro svolto negli anni, anche Santa Maria di Sala – che possiede la seconda zona industriale più grande della provincia – può essere fiera dell’86% di raccolta differenziata. Ma in cima alla lista dei Comuni veneziani virtuosi si trova Fossalta di Piave: poco più di 4 mila abitanti ma gli unici in grado a superare la soglia del 90% nel riciclo e con “appena” 61 kg di indifferenziato per singolo abitante.
«Forse il nostro segreto è che abbiamo iniziato la modalità di raccolta porta a porta vent’anni fa», spiega con orgoglio il sindaco Manrico Finotto. «Inizialmente non fu semplice adattarsi a una raccolta diversa a quella del classico cassonetto», spiega, «ma il binomio vincente è stato quello dell’impegno dei cittadini legato alla raccolta efficace da parte di Veritas. Se il servizio funziona bene, l’utente è il primo ad esserne contento e a sfruttare questa occasione». E il fondo classifica? Qui il turismo incide e non poco. La presenza soprattutto di tanti stranieri – specie nel periodo estivo – non aiuta queste località ad essere così virtuose come vorrebbero.
Non è un caso che negli ultimi posti in classifica vi siano località balneari o vicine ad esse come Eraclea, Cavarzere, Caorle, Chioggia, Venezia, San Michele al Tagliamento e Jesolo: qui la massiva produzione di rifiuti ricade sul visitatore piuttosto che sul residente. Quale può essere un’idea per incentivare anche i turisti a imparare a differenziare? «Si può inventare qualche campagna con premi o riconoscimenti», suggerisce il sindaco di Mira. «È una formula che funziona e che è organizzata per un buon fine che deve essere quello primario: il rispetto dell’ambiente».