Tutto quello che c’è da sapere sull’assegno unico: è più ricco, ma scatta il nuovo limite Isee
Dall’incremento del 50% dell’assegno unico nel primo anno di vita del bambino o alle famiglie con tre o più figli, dall’abbassamento dell’Iva al 5% per i prodotti per l’infanzia, fino un mese di congedo in più per le mamme (pagato all’80% dello stipendio): sono le misure contenute nella bozza della Manovra, presentate dalla ministra per le Pari opportunità e per la famiglia, Eugenia Roccella.
Un pacchetto di aiuti alla famiglia che vale 1,5 miliardi.
Nel dettaglio, l’assegno unico viene accreditato dall’Inps in base all’Isee e viene erogato fino al compimento del ventunesimo anno di età del figlio.
Dall’inizio dell’anno prossimo, cioè dal 1° gennaio 2023, per ciascun figlio di età inferiore a un anno, gli importi sono incrementati del 50%. Non solo.
Lo stesso aumento è riconosciuto ai nuclei familiari con tre o più figli, per ciascun figlio di età compresa tra uno e tre anni, a condizione che l’Isee sia fino a 40mila euro.
Secondo la normativa attuale, per ciascun figlio minorenne o con disabilità è previsto un importo di 175 euro mensili per un Isee fino a 15mila euro, somma che si riduce gradualmente per livelli di Isee superiori fino a raggiungere quota 50 euro in corrispondenza di un Isee di 40mila euro.
In virtù dell’incremento previsto in Manovra, l’assegno minimo per chi ha figli minorenni passerà da 50 euro a 75, mentre la quota massima salirà da 175 a 262,5 euro mensili.
Ma l’incremento dell’assegno unico non è l’unica novità. L’Iva scende dal 10% al 5% quella su assorbenti e tamponi, passa dal 22% al 5% sul latte in polvere o liquido per l’alimentazione dei lattanti o dei bambini nella prima infanzia (condizionato per la vendita al minuto), oltre alle preparazioni alimentari di farine, semole, semolini, amidi, fecole o estratti di malto per l’alimentazione dei lattanti o dei bambini, condizionate per la vendita al minuto, e anche ai pannolini e i seggiolini da installare nelle auto.
Riguardo i congedi parentali, infine – attualmente previsti in via facoltativa per i genitori nei primi 12 anni di vita dei figli –, nella Manovra viene introdotto un mese di congedo aggiuntivo che può essere fruito solo dalla madre lavoratrice, fino al sesto anno di vita del bambino, retribuito all’80% (e non al 30%) della retribuzione (la novità, nell’ultima bozza di testo, si applica alle lavoratrici che cessano il periodo di maternità obbligatoria a decorrere dal 1° gennaio 2023).