Temperature elevate e vento di scirocco: lo sci deve attendere, apre solo Sella Nevea
Giovedì 8 dicembre in funzione un solo polo invernale in Friuli, gli altri sperano dal 12 dicembre: il meteo sfavorevole condiziona tutto l’arco alpino
UDINE. Sciatori costretti a rimandare di qualche giorno il loro primo appuntamento con le nevi del Friuli Venezia Giulia. L’apertura degli impianti, prevista per l’8 dicembre, slitta causa condizioni meteorologiche poco favorevoli. Nulla di drammatico, è già accaduto in passato, potrebbe accadere anche in futuro.
Per chi non può fare a meno di mettersi gli sci ai piedi, c’è una sola possibilità, già da domani, cioè Sella Nevea, l’unico polo che ha piste preparate e funzionanti.
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Avvio ritardato della stagione
Nel vertice operativo del 6 dicembre i tecnici dei sei poli sciistici e i dirigenti di Promoturismo non hanno potuto fare altro che constatare quanto era già emerso negli ultimi giorni. E cioè che la neve caduta in montagna, tra Carnia, Valcanale e Sappadino, non era sufficiente per garantire la sicurezza sulle piste. La pioggia copiosa caduta tra domenica e lunedì non ha fatto altro che peggiorare la situazione.
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Martedì 6 dicembre è tornato il sole, ma le temperature, anche in quota, restano più elevate della norma e quindi bisognerà ponderare bene ogni iniziativa per la neve programmata. Per azionare i “cannoni”, infatti, sono necessarie temperature, almeno nelle ore serali e notturne, sotto lo zero, decisamente più rigide di quelle attuali. Per quanto riguarda l’avvio della stagione invernale, viste le condizioni meteo attuali caratterizzate da temperature elevate e vento di scirocco, i tecnici di Promoturismo hanno stabilito in ogni caso una serie di aperture.
Da giovedì 8 dicembre a domenica 11 dicembre sarà aperto agli sciatori il polo di Sella Nevea. Sarà friuibile anche la nuova pista da sci di fondo a quota 1.600 metri nel polo dello Zoncolan, che gli sciatori potranno raggiungere dalla funivia di Ravascletto. Invece nel polo di Tarvisio e in quello di Piancavallo saranno aperte per i pedoni la telecabina del Lussari e la seggiovia Tremol 1.
Le previsioni
È ancora presto per dire come sarà il tempo la prossima settimana, ma qualche speranza, per gli appassionati della montagna in inverno, esiste. È probabile infatti che la situazione meteo possa evolvere già da lunedì prossimo, 12 dicembre, pertanto un nuovo aggiornamento relativo alle aperture dei poli sarà diramato da Promoturismo nel pomeriggio di domenica. «Quello del Friuli Venezia Giulia non è un caso isolato – ha specificato Bini –. Il meteo poco favorevole sta infatti condizionando l’avvio della stagione in tutto l’arco alpino, costringendo molti comprensori a rimandare le aperture programmate. Ne sono un esempio l’area del Cansiglio, Madesimo e Cortina».
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Basti pensare che perfino la pista di 12 chilometri che scende dalla vetta della Marmolada non aprirà in occasione del giorno dell’Immacolata, causa la poca neve nel tratto iniziale del tracciato. Lo ha reso noto martedì 6 dicembre la società Marmolada srl che gestisce i tre tronconi di funivia che partono da Malga Ciapela nel Bellunese.
Sul tratto iniziale del più lungo tracciato del carosello Dolomiti Superski non c’è abbastanza neve perchè “spazzata” dal vento. In quota, a oltre 3.000 metri, non c’è l’impianto di innevamento programmato.
La nuova data di apertura della pista verrà ufficializzata prossimamente. A Pramollo, infine, da oggi saranno aperti 10 impianti. L’altezza del manto neve sulle piste è di 50 centimetri. La temperatura prevista per oggi varia dai -8° di minima a -2° di massima.
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Gli operatori
Hanno sperato fino all’ultimo di poter aprire le loro strutture già a partire da oggi o domani, ma parecchi albergatori, con impianti di risalita non funzionanti, hanno rinunciato, rimandando ogni discorso alla prossima settimana. Certo un po’ di delusione resta, anche se alcuni hotel, in particolare a Sappada e ad Arta Terme, dove vi sono iniziative natalizie quali i mercatini, hanno deciso di provare lo stesso a tenere aperto. Le prospettive, per la stagione invernale, sono incoraggianti perchè le famiglie e in genere un po’ tutte le persone hanno voglia di ritagliarsi un po’ di relax.
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Per le feste natalizie - conferma la presidente di Federalberghi Fvg Paola Schneider - c’è abbastanza ottimismo. A Natale c’è ancora posto negli hotel, mentre per Capodanno le camere si stanno riempiendo velocemente, siamo già attorno al 60/70 per cento di stanze occupate».
Per gli albergatori, se le prospettive turistiche sono buone, con la gente che ha voglia di muoversi e di relax, resta la scure delle tariffe di gas ed energia. «Siamo in attesa di capire se a dicembre o gennaio le bollette verranno calmierate - aggiunge Schneider - , le nostre associazioni stanno lavorando con il governo per trovare soluzioni, speriamo che le cose si aggiustino».
Come si ricorderà nelle scorse settimane Federalberghi aveva già ipotizzato, se la situazione delle bollette dovesse restare pesante (aumenti medi dal 100 al 200 per cento rispetto all’anno scorso), che molte strutture potrebbero decidere di chiudere già dal 9 gennaio, almeno temporaneamente, in attesa delle prenotazioni per le settimane bianche di febbraio.