Abitazione di Suzzara svaligiata: rubati ori e contanti per migliaia di euro
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rubati ori e contanti
per migliaia di euro](https://www.gedistatic.it/content/gnn/img/gazzettadimantova/2022/12/11/100501615-41ddf07b-8f37-4ff2-bbc4-eddb272142a2.jpg)
foto da Quotidiani locali
Torna a colpire la banda delle Mercedes. Nei giorni scorsi aveva fatto irruzione in case e negozi del Reggiano, impadronendosi di denaro oggetti preziosi per poi fuggire, inutilmente inseguita, dalle pattuglie dei carabinieri. In un caso per rallentare l’inseguimento dell’auto dell’Arma, i criminali non hanno esitato a lanciare dal finestrino una serie di estintori. La Mercedes di grossa cilindrata era stata notata qualche giorno fa anche a Viadana, dopo un colpo messo a segno, in provincia di Reggio Emilia.
Venerdì sera, 9 dicembre, poco prima delle ventuno, la stessa vettura, attivamente ricercata, ha parcheggiato davanti ad una abitazione di via IV Novembre a Suzzara. Dal veicolo sono scesi quattro individui che, a colpo sicuro hanno fatto irruzione in casa. I proprietari erano presentì ma non si sono accorti di nulla.
La gang è entrata all’interno dell’abitazione e si è impadronita di denaro contante e gioielli per decine di migliaia di euro. L’auto è difficile da individuare perché i criminali, secondo quanto si è appreso, cambierebbero la targa ad ogni colpo.
Un paio di giorni fa c’è stato un furioso inseguimento nel Ferrarese, che ha coinvolto anche Cavezzo e Camposanto dopo una spaccata a Cento di Ferrara. I criminali sono stati inseguiti anche nel Mantovano, in particolare a Viadana. Il cerchio si stringe. Diversi comandi provinciali sono sulle tracce.
Da quanto trapela dalle indagini in corso, si sospetta che la banda sia di provenienza tarantina, abituata ad agire come "pendolari del crimine", cambiando spesso complici appartenenti allo stesso sodalizio criminale. Un componente della banda con la funzione anche di “basista” sarebbe stabilmente residente nella nostra provincia.
Dopo aver individuato gli obiettivi da colpire, secondo la dinamica supposta dagli inquirenti, farebbe arrivare i complici dalla Puglia per il tempo strettamente necessario a portare a termine il colpo. La banda farebbe poi immediatamente rientro nel luogo di residenza. Tale modus operandi è stato utilizzato anche per altri colpi in provincia di Mantova.