Positivi al Covid, non sarà più obbligatorio il tampone di fine isolamento: le nuove regole
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foto da Quotidiani locali
Niente più tampone per uscire dall’isolamento domiciliare. E questo indipendentemente dal fatto che siano o meno sintomatici.
Ecco la novità in fatto di Covid licenziata dal governo Meloni che ha deciso di rimettersi al senso di responsabiilità di ciascuno. Quindi si potrà uscire di casa anche con febbre, tosse e mal di gola, senza sincerarsi che si sia diventati negativi al test. Cosa alquanto difficile quando si hanno i sintomi dell’infezione.
Una decisione più radicale di quella anticipata in interviste e dichiarazioni dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, che la fine della quarantena senza test finale l’aveva prospettata solo per gli asintomatici. Anche se infettivologi e virologi sostengono che non esistono studi a supporto della tesi che in assenza di sintomi non si sia più positivi. Figuriamoci quindi se si è ancora sintomatici.
L’autosorveglianza
Si riduce da 10 a 5 giorni anche il periodo di autosorveglianza di chi è entrato in contatto stretto con un positivo, regime che consiste nell’obbligo di indossare le ffp2 al chiuso o in presenza di assembramenti. Anche in questo caso è abrogato l’obbligo di eseguire un tampone al termine del periodo di autosorveglianza.
La multa da 100 euro
Il decreto prevede che quando entrerà in vigore la legge di conversione e fino al 30 giugno dell'anno prossimo saranno sospesi i procedimenti per le sanzioni da 100 euro, che sono previste per gli overe 50 che il 15 giugno scorso non erano in regola con le vaccinazioni.
Fine obbligo vaccinale per i sanitari
Confermata la fine dell’obbligo vaccinale per i sanitari. A tal proposito la Corte Costituzionale, come annunciato con un comunicato del 1° dicembre 2022, relativo ad una sentenza che ancora deve essere depositata, aveva affermato la legittimità delle norme transitorie sull’obbligo vaccinale in oggetto per il personale sanitario e sull'esclusione, per il caso di inadempimento del medesimo obbligo e per il periodo della conseguente sospensione del rapporto di lavoro, della corresponsione degli emolumenti a carico del datore di lavoro; la sentenza aveva invece ritenuto inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa all'impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non avessero adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgimento anche di attività lavorativa che non implicasse contatti interpersonali.
Sparisce l’obbligo del green pass
Sempre con un emendamento al decreto anti rave, approvato in prima lettura dall’Aula del Senato, viene cancellato l’obbligo di green pass per i visitatori di ospedali, ambulatori, Rsa e hospice, nonché per i pazienti destinati ai reparti di degenza. Il certificato verde non sarà necessario nemmeno per sostare nelle sale d’aspetto delle strutture sanitarie e assistenziali. Tutti obblighi del resto oramai ampiamente inapplicati.
Per fronteggiare l’ondata influenzale vengono infine stanziati 35,8 milioni in più per l’anno 2023.
Gli emendamenti approvati, prima di diventare applicabili, dovranno ora essere approvati in via definitiva dalla Camera.