Muore a 49 anni due giorni dopo l’incidente, il compagno: «Una Stella in più in cielo, ti amerò sempre»
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Coach e trainer in programmazione neurolinguistica è spirata in ospedale dopo lo scontro con il tir. Era andata a trovare i parenti
SPILIMBERGO. «Oggi c’è una Stella in più che brilla in cielo. Ti amerò sempre amore mio». Così su facebook il suo compagno Marco ha detto addio a Stella Laurini, 49 anni, deceduta nella notte fra martedì e mercoledì al terapia intensiva di Udine, a seguito dei gravissimi traumi riportati in uno scontro con un tir a Istrago lunedì mattina. Nata e cresciuta a Firenze e residente a Prato, Stella era venuta a trovare in questi giorni a Travesio una parente, che aveva partorito da pochi giorni.
La dinamica dello scontro è stata ricostruita dai carabinieri della aliquota radiomobile di Spilimbergo. Al volante di una Volkswagen Polo Stella è uscita dall’abitato di Istrago, all’incrocio fra via generale Caneva e via Valcellina. L’automobilista dietro di lei ha riferito agli inquirenti di averla vista oltrepassare lo stop senza fermarsi. Proprio in quell’istante è sopraggiunto un Tir diretto alla zona industriale. In base a quanto appurato dalla procura, il conducente C.S., 59 anni, di Gemona del Friuli, non ha potuto evitare l’impatto: la distanza era troppo ravvicinata quando si è trovato di fronte l’auto. Nell’abitacolo della Volkswagen i soccorritori hanno trovato il cellulare della donna impostato sulla modalità navigatore: evidentemente lo stava usando per orientarsi, non conoscendo i luoghi.
Stella si è laureata con lode in scienze della formazione. Viveva fra Firenze, Prato e Torino e ovunque la portasse il suo lavoro. Subito dopo l’università, per circa dieci anni si è occupata di consulenza e formazione aziendale per il miglioramento dei processi di comunicazione organizzativa. Sul suo sito raccontava di aver formato in aula circa 7.500 persone fra dirigenti, funzionari ed addetti di numerose importanti aziende. Poi, però, ha deciso di spostare la sua attenzione dal mondo imprenditoriale a quello privato, «spinta sempre dalla voglia e dal desiderio di aiutare gli altri a star bene con se stessi e a vivere la vita che desiderano, veramente e profondamente».
Così, quasi per caso, si è imbattuta nel mondo del coaching e della programmazione neurolinguistica, scoprendo che era proprio la sua strada. Di tutto l’amore e l’energia positiva che ha donato a quanti l’hanno incontrata, c’è traccia nelle centinaia di pensieri accorati e partecipi che ora piovono sui social per ricordarla. Affiora il ritratto di una donna generosa, appassionata e altruista.