Prendi l’aereo da Venezia? Da aprile si pagherà una nuova tassa per l’imbarco
foto da Quotidiani locali
Tecnicamente si chiama “Addizionale di imbarco aeroportuale”. In pratica, una nuova tassa che si applica dal 1° aprile 2023 a tutti i passeggeri in partenza dall’aeroporto Marco Polo di Venezia.
Opportunità, spiega l’assessore al bilancio del Comune, Michele Zuin, data dal decreto legislativo 50 del 2022, che consente ai comuni, sede di città metropolitana, con un debito pro-capite per abitante superiore a mille euro al 31 dicembre 2020, di applicare correttivi per tamponare gli effetti dei rincari energetici. «Il Comune di Venezia rientra tra questi e ha deciso di introdurre questa addizionale di imbarco perché preoccupato per quelli che sono i risvolti della crisi energetica sul Comune. Infatti 16 milioni di euro nel 2022 e 16 milioni di euro in più nel 2023 di consumi energetici in più, rispetto alle spese storiche, siamo riusciti a coprirli», spiega Zuin, «ma siamo seriamente preoccupati per il futuro. E non vogliamo tagliare servizi per via della crisi energetica».
Dopo aver, per anni, criticato le scelte di indebitamento delle giunte di centrosinistra, l’amministrazione di centrodestra oggi, di fatto, vede tornare, insomma, utile il vecchio indebitamento, pari a 329 milioni per far entrare Venezia, capoluogo veneto e cuore della Città metropolitana, nel gruppo di città che possono ottenere gli aiuti dallo Stato. Si parte da un accordo tra Comune, Mef e presidenza del consiglio dei ministri. Il sindaco Brugnaro ha firmato e inviato a Roma l’adesione lo scorso 23 novembre.
E il 30 novembre il documento controfirmato dal governo è tornato a Venezia, in modo tale da inserire la misura nei conteggi del nuovo bilancio. Il provvedimento scatta tra poco più di cinque mesi. Perché manca un aspetto importante, ovvero l’intesa con Save, società di gestione dell’aeroporto, che materialmente incasserà la tassa con i biglietti aerei e poi tratterrà una quota, girando il resto alle casse di Ca’ Farsetti. E la quota che trattiene Save non è ancora stata decisa con una trattativa tra Enrico Marchi e Luigi Brugnaro. Intanto per il 2023 i rincari energetici vengono coperti grazie all’extra introito dall’arrivo di un albergo di lusso nell’ex sede della Camera di commercio di via XXII Marzo a Venezia, con i privati che hanno assicurato 10 milioni di euro in più alle casse di Ca’ Farsetti (8,5 milioni sono usati per i consumi).
Ma per un 2024 senza scossoni, ecco in aiuto la tassa di imbarco, valore 2,50 euro a passeggero (che sia residente o no a Venezia) che si imbarca al Marco Polo.
La pagheranno i viaggiatori in imbarco, non quelli in arrivo o transito. E tutti i veneti dovranno sborsare 2,5 euro a beneficio di Save e Comune di Venezia.
Zuin precisa: «Questa particolare misura e’ già stata messa in atto dal Comune di Roma ed è in corso di definizione per Genova e Napoli oltre a Venezia. In passato una tassa simile a favore dei Comuni c’era, tolta poi per finanziare gli investimenti in sicurezza del Ministero dell’Interno».
Con contenziosi ancora in corso.