Padre picchia la figlia che cerca di difendere la mamma: la ragazza conferma le accuse in aula a Mantova

Un litigio violento tra marito e moglie. La figlia 16enne si mette tra i due per difendere la madre e viene a sua volta malmenata. All’episodio assistono anche altri quattro figli, tutti minorenni, che, spaventati, si rifugiano nelle loro camere al primo piano dell’abitazione. Tranne uno. Ha dieci anni e, non visto, si impadronisce del telefonino del padre. Con quello chiama uno zio che abita a Parma e gli racconta l’accaduto.

Quest’ultimo, rendendosi conto della gravità della situazione, compone il 112. Gli risponde la centrale operativa di Gonzaga che mette in moto una pattuglia. È domenica sera. Il buio è già fitto e, all’indirizzo indicato, non c’è segno di vita. La zona sembra essere deserta. I militari dell’Arma procedono a tentativi, finché, in lontananza, tra i campi, scorgono una luce intermittente.

A inviare quei segnali è il bambino di dieci anni, dopo aver visto in lontananza le luci blu dell’Arma. I carabinieri, in questo caso quelli di Ostiglia, capiscono immediatamente. Arrivano alla casa e bussano alla porta. La donna apre e si siede di fronte al marito con l’intenzione di non dire nulla. Ma ecco il colpo di scena: tutti i bambini (cinque in tutto) scendono dal piano superiore. Con loro anche la sorella 16enne che si avvicina ai carabinieri e consegna loro una lettera: sono tutte le accuse rivolte al padre.

Il 19 dicembre la ragazzina è comparsa davanti al collegio di giudici presieduto da Enzo Rosina dove ha confermato i maltrattamenti. Il padre è stato fatto sedere in aula, ma in modo tale che la figlia non lo potesse vedere perché impaurita e in lacrime. La moglie invece ha negato tutto. La prossima udienza è stata fissata per il 13 marzo prossimo.