Ladri a casa del sindaco di Torre Beretti: «Era notte, ho avuto paura di trovarmeli di fronte»
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L’intrusione mentre era a Lomello al concerto della corale: «Sono rientrato e ho trovato tutte le stanze a soqquadro»
Torre Beretti. «Ho avuto paura, lo ammetto. Quando ho visto la porta aperta e le stanze a soqquadro ho impugnato un pezzo di ferro nel timore che i ladri fossero ancora in casa». Parole del sindaco di Torre Beretti Marco Broveglio. L’altra notte i ladri gli hanno messo a soqquadro l’abitazione di via XXV aprile. Cassetti gettati sul pavimento, vestiti lanciati fuori dai cassetti, sedie rovesciate. Gli scassinatori, che hanno anche devastato il bagno, non hanno trovato nulla e si sono allontanati a mani vuote.
Paura e rabbia
Ma, per il padrone di casa, la paura è stata molto forte. «La notte successiva non sono riuscito a dormire – spiega – perché l’emozione di vedere la casa devastata è stata troppo forte».
I ladri sono entrati in azione l’altra notte. «Canto nella corale di Lomello – racconta – e sabato sera eravamo impegnati in un concerto a Casatisma. In casa non c’era nessuno. Sono uscito alle sei del pomeriggio e sono rientrato a mezzanotte».
Gli scassinatori si sono accorti che l’abitazione era incustodita e hanno forzato la porta. «Ho due ingressi – spiega il sindaco –, la porta che è stata forzata e una seconda blindata al piano superiore. Hanno forzato quella meno difesa e sono entrati. Forse pensavano di trovare chissà cosa. Negli anni scorsi il negozio al piano terra della mia ex moglie ha subìto due tentativi di furti per cui ho deciso di non tenere niente di valore in casa. Non parliamo di denaro contante. In casa mia non c’era niente da rubare. E così mi hanno devastato tutte le camere, bagno compreso. Hanno cercato i preziosi da ogni parte. Ma non c’era niente. Quando sono rientrato ho temuto che i ladri fossero ancora in casa e così ho impugnato quel pezzo di ferro eventualmente per difendermi e ho chiamato i carabinieri. Ho fatto il giro delle camere, ma mi sono accorto che gli scassinatori si erano già allontanati».
La banda ha trovato le chiavi dell’ingresso del negozio da parrucchiera, sotto la casa del sindaco, e hanno cercato di entrare. Ma, per fortuna, non ci sono riusciti. Probabilmente qualcuno li ha disturbati e sono fuggiti, favoriti anche dalla nebbia molto fitta.
«Dopo la paura – conclude il sindaco – subentra un senso di rabbia e di impotenza. Sono rimasto sveglio tutta la notte e, per far passare il tempo, ho cercato di rimettere a posto gli oggetti che mi avevano gettato sul pavimento. Sono momenti molto brutti. Nella stessa notte hanno svaligiato altre due abitazioni, mi sembra a Mede e a Frascarolo. Per quanto riguarda i furti in casa non è certo un buon periodo. Del resto i Comuni più piccoli non si possono permettere nemmeno un agente di polizia locale mentre i carabinieri hanno l’organico ridotto all’osso». —
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