A Pavone tutto il paese resta in silenzio per l’addio al giovane Alessandro Anselmo

Pavone Canavese. Una giornata grigia, fredda e straziante per il paese di Pavone, avvolto dal silenzio, che tutto riunito, con almeno 400 persone, nel pomeriggio di lunedì ha dato l’ultimo saluto ad Alessandro Anselmo, il giovane papà di 33 anni morto tragicamente una settimana fa. Dopo Sara, Alessia, Matteo, la piccola comunità dell’Eporediese ha detto addio a un altro dei suoi giovani morto tragicamente, come ha sottolineato il parroco don Beppe Dorma durante la messa nella chiesa parrocchiale. C’era tutto Pavone, c’era la Icas al completo, l’azienda in cui Anselmo lavorava da oltre dieci anni, c’erano i Paladini di via Palma e gli amici di tutta una vita in piazza e in chiesa per salutare un’ultima volta l’amico. C’era la sua famiglia, la moglie Valentina, c’era un cuscino di rose rosse da parte del piccolo Alberto, il figlio nato dal loro amore e dalla loro unione battezzato nella stessa chiesa qualche mese fa, c’erano il papà Adriano e la sorella Alessia con tutta la famiglia, anche loro disperati e per quanto possibile in un’occasione così dura triste consolati dall’abbraccio di tutta la comunità che si è stretta intorno a loro.

«Perché? È una domanda che troppe famiglie, quella di Sara, di Alessia, di Matteo e ora di Alessandro, si sono poste quest’anno nella nostra piccola comunità - racconta il parroco. - Quando una giovane vita come quella di Alessandro viene spezzata ce lo chiediamo tutti e un giorno se lo chiederà anche il piccolo Alberto. Nonostante la tragedia, il nostro caro Alessandro vive ancora in mezzo a noi, attraverso il ricordo e nei cuori e nelle menti di chi l’ha conosciuto, di chi gli vuole bene. Continuerà a vivere attraverso la sua famiglia e attraverso tutto ciò che ha compiuto. Nella sua giovane vita Alessandro ha compiuto la sua missione: nel lavoro, come testimoniano i colleghi della Icas, con la sua casa e con il suo impegno e le sue amicizie, come dimostrano i compagni dei Paladini di via Palma, gli amici dei Cavalieri di Sant’Ulderico, l’associazione dei conducenti dei carri da getto e quanti sono presenti per mostrare la loro vicinanza. Ma soprattutto lo testimonia la sua famiglia, soprattutto il piccolo Alberto, nato dall’amore con Valentina. Questa chiesa ha visto Alessandro battezzarsi qui, fare la prima comunione e la cresima, sposarsi e battezzare suo figlio e ora siamo qui per salutarlo, ma lui sarà sempre con noi».

Alle parole del parroco la commozione tra la grande folla in chiesa era palpabile, così come al passaggio del feretro, ornato del premio vinto nel 2019 per la conduzione delle pariglie con i Paladini di via Palma durante lo Storico carnevale di Ivrea del 2019, e lungo il corteo funebre fino al cimitero. Anselmo era un giovane molto attivo, con la passione per i cavalli, la montagna e il Carnevale di Ivrea e lascia un grande vuoto in tutti quelli che l’hanno conosciuto e apprezzato.