I veneti Peron e Lini in finale a “Ballando con le Stelle”

foto da Quotidiani locali

Si scalda la pista per la finale di “Ballando con le stelle”, il popolare e seguitissimo show condotto da Milly Carlucci con Paolo Belli, che andrà in onda il 23 dicembre su Rai1 alle 20.35, quando vedremo sfidarsi all’ultimo passo per la vittoria anche due maestri di ballo veneti: il veterano della trasmissione, Samuel Peron, 40 anni di Marostica, che vuole portare sul podio l’incontenibile Iva Zanicchi, e Giada Lini, trentenne di Bassano del Grappa, tra i favoriti alla vittoria, in coppia con Gabriel Garko.

A contendersi l’ambita coppa ci saranno inoltre Ema Stokholma con Angelo Madonia, Alessandro Egger con Tove Villfor, Rosanna Banfi con Simone Casula, Alex Di Giorgio con Moreno Porcu e la ripescata Luisella Costamagna con Pasquale La Rocca. Una gara dal risultato per nulla scontato, che Samuel Peron vuole spuntare coreografando un paso doble, caratterizzato non solo dalla sensualità ma anche dall’ironia, che fino ad ora è stata la cifra di Iva Zanicchi ballerina e soprattutto barzellettiera, mentre Giada Lini dovrà sostenere un Gabriel Garko fortemente provato dal secondo infortunio, che, dopo la rottura del tendine di un braccio, ha coinvolto seriamente un polpaccio.

Su una cosa però entrambi i maestri veneti concordano: aver conquistato la finale è già una vittoria. Vedremo se la penseranno così anche gli storici giurati, Ivan Zazzeroni, Fabio Canino, Selvaggia Lucarelli e Guillermo Mariotto, capitanati da Carolyn Smith, ballerina britannica padovana d’adozione, ma soprattutto cosa farà il pubblico da casa, che potrà votare gratuitamente la propria coppia preferita sui canali social ufficiali di “Ballando con le stelle”.

Samuel Peron: «Lavorare con Iva è come frequentare un master per fare spettacolo

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 Peron, cosa significa per lei essere in finale con Iva Zanicchi? «Nelle sue prime edizioni lo show era molto centrato sul ballo, poi nel corso degli anni, la giuria e il pubblico hanno dato una chiave di lettura diversa, più focalizzata sul percorso del personaggio che sulla performance. Ecco che allora per me è un privilegio enorme essere in finale con Iva Zanicchi, che all’età di 82 anni con una carriera mondiale, si è messa in gioco al cento per cento, impegnandosi per vincere. Il ballo è una mannaia, perché ti mette a nudo, e per molti può essere pericoloso, mentre Iva Zanicchi si diverte moltissimo, ha saputo prendere l’esperienza per il verso giusto e questa finale se la merita».

La vittoria è a portata di mano?

«Per me abbiamo già vinto, per il solo fatto di aver stabilito in sala prove una sinergia unica tra noi, cosa non facile dato che si tratta di gestire caratteri differenti, orgogli, dinamiche personali, tutto in pochissimo tempo. Questo vale una vittoria, così come l’affetto che ci ha sempre dimostrato il pubblico».

Da che cosa, secondo lei, sono stati conquistati i telespettatori?

«C’è gente che è contraria alle dinamiche che gestiamo, ci criticano dicendo che “Ballando” non è uno programma di barzellette, ma il 90% di chi ci segue ha apprezzato lo spettacolo che Iva Zanicchi ha saputo creare da grande intrattenitrice, e ce lo dimostrano anche le punte di ascolto quando esce lei in pista. Molti ci ringraziano per la gioia e la spensieratezza, di cui oggi, credo, le persone abbiano molto bisogno, addirittura ci sono bambini che aspettano l’uscita di Iva Zanicchi per divertirsi: è un personaggio davvero trasversale che arriva al cuore di tutti. Starle accanto per me è come frequentare un master per imparare a fare spettacolo».

Come vi state preparando?

«Porteremo un bel paso doble, alla faccia di quelli che ci criticano perché dicono che balliamo solo valzer. Iva Zanicchi i balli li ha fatti tutti, e li ha fatti bene, muoversi sul palco come si muove lei alla sua età è straordinario e io sono soddisfattissimo del lavoro fatto insieme».

Se arrivasse una medaglia, a chi la dedichereste?

«Per me è stata un’annata particolare perché durante la trasmissione è nato mio figlio, quindi la dedicherei a lui e a tutte le persone che ci sono state vicine e hanno creduto in noi, ma anche a coloro che non ci hanno sostenuti, perché quelli che ti mettono il paletto tra le gambe li devi ringraziare per averti fatto reagire».

Giada Lini: «Gabriel, una bellissima persona. La vittoria? La dedicherei a noi»

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Lini, cosa significa per lei essere in finale con Gabriel Garko?

«Questo è il mio secondo anno nel cast dei maestri di “Ballando con le stelle” ed è la mia prima finale, quindi già di per sé è un’emozione grandissima, che mi sento onorata di condividere con Gabriel Garko, dato che sono sempre stata una sua fan e conoscerlo personalmente è stato l’avverarsi di un sogno. Tanto più che ho trovato una bellissima persona, molto forte, determinata e rispettosa, con cui è nato un profondo rapporto di amicizia che spero duri nel tempo».

Che effetto le fa essere tra i favoriti alla vittoria?

«Provo un grande dispiacere per il fatto che Gabriel Garko non sarà al 100% e questo ovviamente potrebbe compromettere le prestazioni, a tuttora sotto stretta osservazione medica. Lui è veramente un ballerino bravissimo, che si è estremamente impegnato, con convinzione e passione, permettendomi di realizzare coreografie molto belle nonostante non potesse utilizzare un braccio. Con la sua determinazione ha passato al pubblico un messaggio importante: che il ballo è per tutti, a prescindere dalle condizioni di ciascuno».

Come vi state preparando?

«Gabriel Garko è molto combattivo, è una di quelle persone che se si prendono un impegno, vogliono portarlo a termine fino alla fine e ad ogni costo. Anche se in questo caso, trattandosi di salute, la cautela è d’obbligo e vedremo cosa potremo fare stasera. Sicuramente fino ad ora i giudizi non sono stati condizionati dal suo infortunio, anche se devo dire che la gestione dell’equilibrio con un braccio solo non è facile e lui si è dimostrato davvero capace».

A chi dedichereste l’eventuale vittoria?

«Anche se rischio di sembrare retorica, credo davvero che sia già stata una vittoria tutto il nostro percorso, quindi la coppa la dedicherei a noi due, per l’impegno che ci abbiamo messo entrambi, per quello che c’è stato tra di noi e per il rapporto che siamo riusciti a costruire. Devo dire che mi mancherà Gabriel Garko e che gli mancherò anch’io, passiamo tutto il giorno insieme, dalla sala prove alle pause caffè. Anche se non dovessimo vincere la trasmissione, il risultato finora ottenuto è dedicato a noi e alla mia famiglia che mi segue da sempre, essendo una famiglia di ballerini».