Pranzo di Natale a Treviso, ecco tutti i rincari nel carrello della spesa
foto da Quotidiani locali
Il prezzo del panettone aumentato del 25% rispetto al 2021, la carne schizzata del 14%, il pesce del 10%, la frutta secca del 6%.
Il caro spesa si abbatte sulle tavolate delle feste: i trevigiani, per il pranzo di Natale, pagheranno il 16% in più per un menù casalingo di carne e faranno i conti con un esborso extra del 14% per un menù di pesce. L’inflazione galoppante prosciuga le tredicesime.
«Una tempesta perfetta, in tempi di caro bollette», dicono le associazioni dei consumatori. L’Adico in particolare prende in esame più supermercati, ipotizzando menù composti da antipasti, primi, secondi e dessert: una famiglia di quattro persone potrebbe spendere in totale 72 euro (media 18 euro a persona), 10 euro in più rispetto al 2021, per un pranzo fai-da-te a base di carne; si potrebbe arrivare a 126 euro (contro i 110 dell’anno scorso), invece, per un menù incentrato sul pesce.
«Gli aumenti a due cifre sono sempre ingiustificati», dicono dall’Adico, «la congiuntura ha inciso, il caro energia ha influito. Ma di certo il meteo non può aver determinato incrementi di quel tipo. Ormai siamo in un momento storico in cui si deve per forza aumentare tutto».
Fra i balzi più significativi spiccano i torroni, per i quali si può arrivare a un più 30%. Ma a sorprendere è appunto il panettone, immancabile dessert delle festività: si può pagare 8-12 euro (per non parlare di quello di alta pasticceria...).
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Senza contare la frutta secca, noci e arachidi che scandiscono la chiusura di ogni pranzo natalizio: più 6,7%. Un menù domestico a base di carne deve sopportare un più 12% sul prezzo delle lasagne, mentre i ravioli viaggiano persino sul più 14%: 3,60 euro per 125 grammi (la porzione di una persona). L’arrosto di vitello si paga 36 euro al chilo, segnando un incremento del 12-14% rispetto allo scorso anno.
Se si punta al pesce, l’aumento è leggermente più contenuto rispetto alla carne: il balzo medio è del 10%. Il filetto di pesce (branzino oppure orata) può oscillare fra i 12 e 16 euro al chilo, molto cambia se si tratta di confezionato o pescato. E se vuoi portare a tavola il baccalà, sono altri 16 euro al chilo (2,20 euro a porzione).
Interessante valutare pure il caro prezzi alla prova ristorante. L’indagine Adico ha evidenziato - per un menù fisso canonico, con più portate - un incremento, rispetto a 12 mesi fa del 15,8% per un pranzo a base di carne e del 13,8% se a base di pesce.
«Abbiamo evidenziato la tendenza sempre più marcata, a spartirsi, fra familiari o amici, le portate», sottolinea l’associazione dei consumatori, «così qualcosa si risparmia. I prezzi influiscono sulla scelta del ristorante, di certo chi passa fuori il Natale tende a non fare altrettanto per il veglione di Capodanno». Piccoli suggerimenti per festività che, portafoglio alla mano, saranno giocoforza più magre.