Trieste finalmente torna padrona a casa propria, Trento battuta 74-68
TRIESTE. Finalmente. Trieste torna a vincere davanti al suo pubblico. Finalmente. Skylar Spencer gioca da centro titolare di serie A. Finalmente. Per la prima volta le presenze all’Allianz Dome superano quota tremila, e prendiamolo come un buon segnale in vista di una svolta sul futuro che dovrebbe essere - e un “finalmente” ci sta pure qui - dietro l’angolo. E partiamo proprio da qui. Ammettiamolo: le sconfitte all’Allianz Dome stavano cominciando a diventare un po’ troppe, un altro ko contro Trento avrebbe caricato la Pallacanestro Trieste di pressione e preoccupazione.
La vittoria sulla Dolomiti Energia per 74-68 vale doppio perché consente alla squadra di Marco Legovich di andare ad affrontare la serie dei tre scontri diretti senza un carico supplementare di ansia.
Legovich ripropone i tre esterni Usa nello starting five, restituendo Campogrande alla panchina. Occhi puntati naturalmente sul duello Pacher-Gražulis con l’ex biancorosso a griffre i primi punti trentini e AJ replicare andando a trovare una schiacciata di prepotenza. Biancorossi avanti colpendo da tre, Molin dall’altra parte apre la danza del turnover. Vildera per Spencer sul 12-8 al 5’ il primo cambio triestino, poi Ruzzier per Bartley, con Davis e Gaines a scalare in guardia e ala piccola ma dura un paio di possessi, poi tocca a Campogrande rilevare l’ex canturino. E arriva proprio da Campogrande la tripla sulla sirena che chiude il primo quarto sul 20-17.
Il parziale successivo si apre con un inedito quintetto all Italy per aumentare la pressione difensiva ma le risorse in attacco sono quelle che sono. Un punto in tre minuti ed è già tempo di rivedere Bartley. A sorpresa invece è Spencer a stoppare la reazione trentina con un semigancio, un tap in e un recupero. 27-21 al 14’, Ruzzier costringe Gražulis al terzo fallo. Costruito da Trieste il massimo vantaggio (36-28) pur sprecando un paio di facili contropiede, Trento passa alla zona. Pazzesca entrata con sottomano rovesciato di Bartley, si va al riposo sul 44-39 tra i fischi dell’Allianz Dome per un fantasioso fallo fischiato ai danni di Davis.
Il rientro dagli spogliatoi è con la garra giusta, portando per la prima volta il vantaggio in doppia cifra (50-39 23’)e costringendo Udom e Lockett al terzo fallo e Gražulis al quarto. C’è anche la terza penalità di Pacher. In campo c’è molta più Trieste di Trento ma i biancorossi incappano nel solito difetto: non trovare mai il colpo che tramortisce, l’allungo che scava un solco definitivo. Il limite che la squadra Legovich sta denunciando e al quale dovrà necessariamente trovare un rimedio. Servono cattiveria, cinismo, concretezza.
Dal possesso del potenziale +12 si vede assottigliarsi progressivamente il vantaggio. Due triple di Forray, un antisportivo fischiato a Bartley (dopo il torto subìto a Varese, un’altra domenica di fischiate penalizzanti) capitalizzato dalla Dolomiti Energia e il misfatto si compie. 56 pari al 29’. Tutto da rifare. Inerzia sfumata e più nervosismo addosso. Pe fortuna una buona difesa di Lever nell’ultimo attacco della banda di Molin esorcizza il rischio di presentarsi sotto nell’ultimo quarto. 57-56.
Apertura del parziale conclusivo con Davis e Gaines in panca. Bartley riallunga sul 63-56, in campo Deangeli “3” per avere più difesa. Bartley è un rebus per gli esterni trentini che non sanno come fermarlo. E mentre il capitano obbliga Crawford a un tiro dalla cortezza imbarazzante, ancora Bartley firma il +8 a cinque minuti dalla sirena. Rientra Davis per Deangeli, Trieste con i due play sul parquet. Ruzzier inventa l’alley-op per Spencer che rintuzza la bomba di Crawford. Otto punti da gestire e 4 minuti da giocare (70-62). Trento si aggrappa a Flaccadori che mostra le stimmate del campione: scelte di tiro coraggiose ma letali. 70-67 con meno di 150 secondi alla fine.
Quinto fallo di Gražulis su Ruzzier che imbuca un libero su due. Trento non trova la bomba con Crawford, palla biancorossa ma Bartley si macchia di passi in partenza. Fallo in attacco di Trento, Trieste riparte ma un tentativo di Bartley dai 6,75 viene fermato con un macroscopico fallo non fischiato. Uno su due di Atkins, a 30 secondi dalla sirena non va il tiro di Davis, nell’attacco di Trento con il tentativo da tre di Atkins il dio del basket stavolta si ricorda della Pallacanestro Trieste. Il pallone del possibile overtime danza sopra il ferro ed esce, nella lotta a rimbalzo Bartley viene fermato fallosamente. L’esterno segna il primo libero, cicca il secondo ma i tentacoli di Spencer sono lì, pallone rimesso in gioco e nuovo fallo su Bartley. Stavolta la partita è in cassaforte.