Pertusio, ultimo saluto alla regina della ristorazione
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foto da Quotidiani locali
Pertusio
La notte di Natale ha portato via con sé Adelaide Dezzutto, 83 anni, storica commerciante, da tempo malata. Moglie del defunto Giorgio Berta è stata per anni guida discreta e operosa di quella che è diventata una dinastia di ristoratori.
Nel corso degli anni ha saputo trasformare il panificio artigianale e l’annessa trattoria in un marchio d’eccellenza: i prodotti tipici, tre su tutti, il pane ancora cotto nel forno a legna (unico in Canavese), la pasticceria secca e le crostate di mele, sono diventati un marchio di fabbrica e ancora oggi, la domenica mattina, c’è la coda fuori dalla bottega nel cuore di Pertusio per accaparrarseli.
«Adelaide era l’incarnazione della donna di quei tempi: dedita al lavoro e alla famiglia, alla famiglia e al lavoro - dicono i conoscenti più stretti - Nella sua vita c’è stato un solo obiettivo: far prosperare l’attività commerciale e crescere i tre figli: Vittorio, Monica e Clara ormai adulti, sposati e che le hanno dato nipoti che adorava».
Con Giorgio Berta formarono una coppia leggendaria: lei timida, riservata e dolce, lui istrionico, scherzoso, quasi provocatore. Lavorarono con grande impegno e genialità: Giorgio non conosceva alba e tramonto. Sempre nel forno trasformando acqua e farina in opere d’arte culinaria che spesso l’avvocato Gianni Agnelli voleva sulla sua tavola. Lei nella piccola bottega di alimentari a vendere le fragranze che il marito gli portava a ritmi serrati e a soddisfare le richieste dei tanti clienti che arrivavano con la lista della spesa come si usava in quegli anni lontani quando la grande distribuzione non esisteva, al massimo qualche supermercato. E poi tutti e due in trattoria. Lei in cucina. Era una maestra delle pietanze tipiche canavesane. Manager Fiat e calciatori di Juventus e Torino in quegli anni erano ospiti fissi in trattoria e pasteggiare da loro era un’esperienza che hanno fatto tutti i buongustai canavesani che, ancora oggi, vanno da Berta con la tofeja, la caratteristica i pentola in terracotta prodotta tradizionalmente a Castellamonte, per riempirla di fagioli grassi e quaiette (la cotenna del maiale) farla cuocere ore nel grande forno a legno e poi offrire la prelibata pietanza, tipicamente carnascialesca, agli ospiti.
Il figlio primogenito, Vittorio, con la moglie Luisella, custode dei segreti della panificazione ha aperto una azienda a Bosconero mentre a Pertusio la storica attività è nelle mani e nel talento di Clara, del marito Toni e del loro figlio Giorgio Brando, fresco di studi da chef. Il rosario di Adelaide Dezzutto si è tenuto lunedì sera, i funerali ieri, martedì. Riposerà nel piccolo cimitero di Pertusio accanto all’amato Giorgio con il quale ha scritto una pagina di irripetibile di storia di quel lontano Canavese operoso e ricco di opportunità.