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Март
2023

Venezia sconfitto di misura a Bari, ma che rabbia

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Si ferma a cinque il ciclo senza sconfitte per il Venezia ma quanta rabbia. A Bari perde 1-0 (gol vincente di Bellomo) dopo aver giocato senza paura e, anzi, aver messo in difficoltà un avversario che si sta giocando la Serie A. Per gli arancioneroverdi c’è un altro episodio da Var: l’arbitro Massimi annulla il possibile vantaggio di Pohjanpalo a inizio della ripresa. E non si può certo dire che si è fortunati su questo aspetto.

NOVITÀ

Cambia qualcosa il tecnico arancioneroverde Paolo Vanoli, un po’ per necessità (infortuni e squalifiche), un po’ perché ci sono tre gare in otto giorni. Dunque fuori per squalifica Hristov, rientra Ceppitelli al centro della difesa, mentre Svoboda è confermato dopo le ultime due belle prove. Debutta Ciervo sulla corsia di sinistra dove Zampano va in panchina, Tessmann va a fare il regista, Milanese parte da titolare. Johnsen affianca Pohjanpalo. 

INIZIO A RILENTO 

Alla partita serve un po’ per carburare; le due squadre si annusano e osservano come due studenti al primo giorno di scuola. Così si finisce per giocare a centrocampo, lasciando spazio a qualche strappo. E questo andazzo va avanti per una ventina di minuti; finché Milanese prova ad agitare la bottiglia per provare a far uscire qualche bollicina e spara alto da buona posizione dopo una combinazione con Pohjanpalo. D’improvviso la gara si sveglia, il Venezia si fa più intraprendente, tanto da andare vicino al gol con Busio e Candela, tutto nella stessa azione, ma prima Caprile e poi Benedetti ci mettono una pezza grande come una casa. L’episodio ha il merito di svegliare un po’ la pennichella vissuta sino a lì e il Bari, passato il pericolo, inizia a fare più gioco ma senza far fare a Joronen la parte del fenomeno. C’è sì qualche pericolo in area veneziana ma, tutto sommato, Ceppitelli e compagnia se la cavano. Nonostante le assenze, soprattutto quella di Jajalo in mezzo al campo, va detto che il Venezia è ordinato, ognuno sa bene quel che deve fare e tiene i pugliesi, non senza dare qualche bella stoccata a Caprile.

SEMPRE VAR 

Il secondo tempo si apre con una sorpresa: Vanoli tiene fuori Busio e piazza Cheryshev a fare la mezzala. Una mossa coraggiosa, anche per dire al gruppo che sbancare il San Nicola non è impossibile. Dunque meglio puntare sui piedi buoni del russo, anche perché la squadra si alza. Ma ci si mette ancora il Var, che toglie a Pohjanpalo la decima gioia stagionale (per giunta molto bella) per una sbracciata di Cheryshev su Ricci. Inutile raccontare le proteste della panchina veneta, a partire da Vanoli: scene già viste. Passato il pericolo che avrebbe messo la gara su altri binari, il Bari prova a farsi più intraprendente e, oltre alla rete annullata, per il Venezia c’è la beffa dello svantaggio, arrivato da un’inzuccata da pochi passi di Bellomo dopo un ottimo cross di Molina: un brutto colpo. Vanoli tenta il tutto per tutto, finendo per mettere la difesa a 4 e lanciando Novakovich e Pierini, mentre Mignani passa a 5. Il finale è spezzettato e fa il gioco del Bari; i tentativi del Venezia sono murati e si torna a casa con un pugno di mosche in mano. E non ci voleva proprio. 




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