Processo per corruzione: «Al finanziere una ditta di Quistello consegnò 30mila euro»

Nuova udienza ieri mattina del processo per corruzione in cui è accusato Maurizio Urban, ex tenente colonnello della Guardia di Finanza di Reggio Emilia, per sette anni dirigente del Comune di Mantova e per un breve periodo comandante provinciale delle Fiamme Gialle nella sede mantovana di corso Garibaldi. È accusato d’aver intascato 30mila euro dai titolari della ditta Lo.La. Fin srl di Quistello, per “addomesticare” i controlli effettuati sulla ditta dalle Fiamme Gialle di Suzzara. A capo dell’azienda due coniugi, uno dei quali nel frattempo è deceduto.

Nel corso dell’udienza, per la prima volta, è stato sentito anche Urban che ha negato tutto. A difenderlo gli avvocati Paolo Aldrovandi e Francesco Ruggenini.

Nel corso della sua testimonianza davanti ai giudici Enzo Rosina, Chiara Comunale e Raffaella Bizzarro, l’ex finanziere ha ripercorso la sua vita professionale. In merito all’accusa di corruzione, come già accennato, ha negato ogni addebito. «Mi era stato chiesto solo di interessarmi per ottenere una copia dei documenti sequestrati alla ditta perché necessari per compilare la dichiarazione dei redditi. Ma soldi non ne ho mai ricevuti».

L’ex finanziere è stato imputato in un altro processo, perché accusato di essersi fatto liquidare delle spese estranee alle ragioni di servizio, durante il suo mandato a Reggio Emilia, per una somma di 2.500 euro. I presunti illeciti contestati sarebbero stati commessi tra il 2015 e il 2017. L’ipotesi di una cresta sulle spese aveva fatto scattare un’indagine interna della Finanza. Le somme erano state versate in una banca di Mantova.