Le suore di clausura elette “Donne dell’anno” a San Vito: «Premiato il servizio alla comunità»
SAN VITO AL TAGLIAMENTO. Le suore di clausura del monastero della Visitazione sono le “Donne dell’anno” a San Vito al Tagliamento. Domenica 12 marzo riceveranno il riconoscimento del Comune durante una cerimonia (dalle 16) all’interno del monastero di via Roma.
«Abbiamo individuato nelle monache le portatrici di un messaggio di pace e di servizio verso l’umanità a beneficio della comunità, con la quotidiana attività di ascolto, senza distinzione di età, genere, condizione sociale e religiosa: ciò in modo silenzioso e discreto – ha sottolineato l’assessore Giulia Napoli – . Le monache hanno ospitato anche profughi ucraini, mettendosi a disposizione per una pronta accoglienza, in attesa di una sistemazione ufficiale. Sono meritevoli del riconoscimento».
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Inizialmente le suore hanno appreso la notizia del premio con qualche riserva, per il loro spirito di umiltà e riservatezza: lo hanno accolto per dare valore a tutte le persone che nel silenzio operano con lo stesso spirito. «La cerimonia sarà semplice, nello stile delle monache – ha specificato l’assessore sanvitese – . Il monastero verrà aperto alla comunità che spesso ignora ciò che fanno le monache».
Assieme al sindaco Alberto Bernava e all’assessore Napoli sarà presente la madre superiora, suor Maria Elisabetta.
Ogni intervento sarà intervallato dai canti delle monache, dirette da Gian Paolo Fagotto dell’associazione Antiqua.
Al termine della cerimonia sarà consegnata una targa. «La nostra attività con i rifugiati ucraini è stata marginale» minimizza suor Maria Elisabetta, osservando: «Il monastero è sempre aperto all’accoglienza di quanti sentano il bisogno di un sostegno, e il nostro compito è quello di offrirlo. È il senso stesso della nostra vocazione. Abbiamo accolto questo premio come simbolo e a nome di tutte le donne che nel silenzio e nella loro quotidianità dedicano il loro tempo e il loro impegno a favore del prossimo».
Le monache presenti nel convento di San Vito al Tagliamento sono dodici. Le “visitandine”, questo il nome della suore appartenenti all’ordine della Visitazione, sono religiose di clausura, dedite a vita non solo di meditazione e preghiera, ma di ascolto e sostegno a quanti si rivolgono loro. Sono organizzate in monasteri, guidati da una superiora.
L’ordine religioso conta poco più di 2.000 religiose sparse in 137 case nel mondo. Venne fondato ad Annecy, nel 1610, dal vescovo Francesco di Sales e dalla baronessa di Chantal Giovanna Francesca Frémiot, con l'intento di creare una congregazione femminile dedita alla preghiera, alla contemplazione e alla visita ai poveri e agli ammalati.
Le prime tre religiose iniziarono il loro noviziato nel giugno del 1610 e l’anno successivo diedero i voti. Per impedire che l'istituto restasse una congregazione di diritto diocesano e per consentirne uno sviluppo duraturo, l'arcivescovo suggerì al fondatore di introdurre l'osservanza della clausura e dei voti perpetui, applicata dal 1618. L'ordine conobbe una rapida diffusione, soprattutto in Francia, e i monasteri divennero anche sede di attività educative.
Oggi le “visitandine” sono presenti in Europa, America e Africa, dove continuano a esercitare il loro carisma spirituale e di assistenza ai più bisognosi. —
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