Cedimento strutturale in un palazzo di Padova, evacuate 12 famiglie
I vigili del fuoco hanno deciso di sgomberare l’edificio in lungargine Bessarione, il cedimento forse causato da un’infiltrazione d’acqua. Un’auto si è “inabissata”
Cedimento strutturale per un edificio di via Cardinale Bessarione 12 in zona ponte 4 Martiri a Padova. Il terreno è sprofondato e c’è il sospetto che le fondazioni possano essersi abbassate. L’edificio è stato dichiarato inagibile e le famiglie residenti sono state costrette a passare la notte fuori. Viene da pensare che non sarà l’unica. L’allarme è scattato lunedì sera, 13 marzo, verso le 20. L’automobile di un residente è improvvisamente sprofondata di alcune decine di centimetri all’interno del garage che si trova al primo piano sotto terra dell’edificio.
[[ge:gnn:mattinopadova:12692482]]
La Lancia Musa va sotto terra
Nessun boato, nessun rumore sordo. Un residente era intento a fare dei lavoretti in garage quando è stato richiamato in casa dalla moglie. Quando è tornato in garage l’automobile, una vecchia Lancia Musa, era sprofondata, in alcuni punti anche di mezzo metro.
L’uomo ha riferito ai vigili del fuoco che da qualche tempo aveva sentito che il pavimento del garage, camminandoci sopra, sembrava vuoto. Ma non ci aveva fatto troppo caso.
E invece il terreno si era abbassato sensibilmente, pare per una infiltrazione d’acqua. Tra le ipotesi che venivano fatte dai vigili del fuoco c’era pure quella che l’infiltrazione arrivi dal vicino Bacchiglione. In tutti i garage ci sono dei crepi sui pavimenti quindi la “bolla” che si sarebbe creata potrebbe essere di vaste proporzioni.
[[ge:gnn:mattinopadova:12692483]]
Il pericolo di una trave sospesa
Un vigile del fuoco ha spiegato ai residenti che il rischio è che il terreno sia sprofondato anche sotto le fondazioni. Una eventualità che porterebbe ad ipotizzare che una trave portante sia sospesa e non è progettata per esserlo e quindi l’intera stabilità dell’edificio potrebbe essere a rischio.
Una verifica verrà fatta a partire da martedì mattina con l’intervento di una squadra di tecnici con l’amministratore di condominio. Se verrà accertato che le fondazioni non sono a rischio, bisognerà comunque procedere con un rinforzo di cemento nei tratti dove il terreno è sprofondato.
Un intervento che si presume non essere veloce. Anche perchè qualcuno si dovrà prendere la responsabilità di dichiarare l’agibilità della struttura.
Dodici famiglie evacuate
Sono 12 le famiglie residenti che lunedì sera hanno dovuto trovare un posto dove passare la notte. Il caso più preoccupante è stato quello di una signora anziana dell’ultimo piano, allettata, che è stata portata all’Ira di via Mazzini.
Martedì due turni dei vigili del fuoco e l’amministratore dello stabile aiuteranno i residenti a recuperare gli oggetti più importanti lasciati in casa. Tutte le famiglie hanno trovato ospitalità da parenti e amici, solo una è stata aiutata a trovare una soluzione dell’amministratore.
«Martedì interviene l’ufficio di Edilizia Privata del Comune che dichiarerà l’inagibilità della palazzina fino a nuovo ordine» sottolinea il vicesindaco Andrea Micalizzi, «Seguiremo la questione con attenzione anche se il palazzo è di proprietà provata».
Il precedente nel 2001
Si ripete l’incubo del 20 febbraio 2001 quando ci fu lo smottamento nel cantiere per la costruzione di un parcheggio sotterraneo in via IV Novembre, dietro Prato della Valle. Le perforazioni per il park avevano minato le fondamenta dell’edificio al civico 9 e il palazzo si era inclinato di circa quattro centimetri, con la caduta di un cornicione.
A far scattare l’allarme era stato uno scricchiolio sentito da tutti i residenti dell’edificio, dopo un pomeriggio di trapanature nel cantiere. Il fatto era accaduto verso le 19.30. I cento abitanti erano stati immediatamente sfollati per essere ospitati in un albergo.
All’epoca il cantiere era stato contestato dagli ambientalisti. L’ipotesi avanzata sull’accaduto era stata quella del cedimento della falda conseguente appunto all’intervento edile.