Giro d'Italia 2023, ecco la tappa del Lussari nel nome di Enzo Cainero
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foto da Quotidiani locali
Si inizia al palasport di Tarvisio con un pugno allo stomaco. O meglio, come sarebbe piaciuto a lui, uno scatto secco in salita. Le immagini di Enzo Cainero che scorrono sui due maxi-schermi. In sottofondo “Imagine” di John Lennon. Sì, aveva immaginato tutto Enzo.
Ma il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga, proprio ricordando il patron che non c’è più, guarda avanti nella serata di presentazione della penultima tappa del Giro d’Italia del 27 maggio.
«Ripartiamo da Enzo, il suo sorriso anche nei momenti difficili ci ha dato la possibilità di guardare avanti e ottenere grandi risultati. La trappa del Lussari è straordinaria, è uno dei miei luoghi del cuore perché rappresenta non solo il Fvg, ma quello che dovrebbe essere l’Europa, l’unione dei tre popoli: slavo, germanico e latino.
Il Lussari sarà una tappa che rimarrà nella storia della corsa rosa».
«Ringrazio tutti i volontari della Protezione civile e in chi ha creduto nei sogni Cainero, nel Giro in Friuli: Mauro Vegni», dice. Eccolo il direttore della corsa rosa. Sale sul palco. È emozionato, era legatissimo ad Enzo.
«Il Friuli e il Giro sono legati e lo saranno anche in futuro», dice. Regala la maglia rosa autografata da Jai Hindley, l’ultimo vincitore della corsa, al presidente, ulteriore suggello di un “patto rosa” sull’asse Milano-Friuli.
Fioccano gli applausi mentre il sindaco di Tarvisio, Renzo Zanette ringrazia tutti. «Per la città sarà un evento imperdibile e ci faremo trovare pronti». Poi ricorda le potenzialità enormi della ciclovia Alpe Adria. Ecco il video sulle bellezze della Valcanale.
Musica per le orecchie dell’assessore regionale al turismo Sergio Emidio Bini che ricorda la strategicità dell’evento per il Fvg.
È vero ci sono le elezioni alle porte, la parata di assessori, candidati di ogni genere è significativa, ma la cosa bella della corsa rosa in Friuli e che ci sarebbe stata anche se il 2 aprile fosse una normale domenica d’inizio primavera in regione.
Perché il Giro, portatore di emozioni e notorietà, unisce. Sale sul palco Andrea Cainero, il figlio del patron.
«È con orgoglio che sono qui e ho tante cose da restituire a mio papà», dice. Partono poi i ringraziamenti, le premiazioni agli sportivi locali, su tutti Lara Della Mea, Roberto Cecon e due miti come Gabriella Paruzzi e “el segna sempre lu” Maurizio Ganz.
Poi Gibì Baronchelli fa scaldare i motori parlando del ciclismo eroico, l’assessore regionale alla protezione civile Riccardo Riccardi ricorda gli sforzi fatti per la sistemazione della strada e Paolo Urbani, cui spetterà l’arduo compito di continuare la strada tracciata da Cainero, presenta la frazione con Cainero jr.
Tarvisio-monte Lussari, 10 km in pianura, 8 in salita. L’ultimo sogno di Cainero. Andrà alla grande Enzo. Hanno imparato bene.