Urla, musica a palla, sporcizia, droga, atti osceni e minacce: a Trieste la zona Urban “alta” reclama il decoro perduto

L’esasperazione di chi lavora negli hotel e vive nelle case tra via Capitelli, via delle Mura, piazza Spaccini e via Donota. Questura e Comune in allerta

TRIESTE Urla e musica a palla, rifiuti, odore di pipì e graffiti ovunque, giri di droga e assalti verbali ai passanti che si permettono di dire che no, così non va. Gli addetti ai lavori delle strutture ricettive e i residenti delle parti alte di via dei Capitelli, via delle Mura, piazzetta Spaccini e via Donota sono ormai ai ferri corti con una serie di gruppi di giovani, talvolta minorenni, che tengono di fatto in ostaggio la serenità e il decoro di quell’area.

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Gruppi di giovani

Si ritrovano lì soprattutto nei fine settimana, alla sera, spesso ubriachi o sotto stupefacenti. Gridano, ascoltano musica ad alto volume, urinano, abbandonano immondizie, spacciano, imbrattano le facciate dei palazzi e prendono a maleparole chiunque rivolga loro uno sguardo o una frase.

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Sono sia stranieri che italiani, accompagnati talvolta da qualche ragazza. Scelgono di fermarsi prevalentemente attorno al pozzo nel giardino di via Donota o in piazzetta Spaccini, dove «la situazione è ormai incandescente e prima o poi succede qualcosa di grave: non ne possiamo più», testimonia il gestore di uno degli alberghi di via dei Capitelli, che poche settimane fa è stato anche strattonato da uno di questi ragazzoni. In un’occasione lo stesso albergatore e una sua collega sono stati minacciati perché intenti a girare un video utile a documentare quanto stava accadendo. I palazzi della zona sono letteralmente presi di mira. Le facciate dei palazzi sono coperte di scritte di ogni genere. Una recita così: “Turisti andate a casa, benvenuti rifugiati”.

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Strade come latrine

Alcuni angoli sono stati poi trasformati in autentiche latrine. In piazzetta Spaccini una pozza maleodorante di urina dà il benvenuto ai turisti che visitano quella che, sulle guide, viene raccontata come la suggestiva parte vecchia della città. Qui le videocamere non mancano, ma poche sono effettivamente funzionanti. Alcuni degli immobili ex Ardiss di via Capitelli un tempo destinati ad alloggi per studenti non sono abitati, così per i malintenzionati il terreno è fertile.

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«Abbiamo pagato a caro prezzo la casa in questa zona – valuta Roberto Scalzotto, sacilese con una seconda abitazione in zona Urban – ma ormai l’area è allo sbando, non ha più nulla di affascinate. Mesi fa ha trovato una coppia di giovani ubriachi che si “divertiva” a cielo aperto, proprio sul muretto di piazza Spaccini. Abbiamo anche paura a dire qualcosa».

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La zona alta

L’ex assessore Franco Bandelli, gestore dell’hotel Joyce e cotitolare del ristorante Petes, ritiene a sua volta che «la situazione riguarda in particolare la parte alta della zona Urban» e che «serve intervenire quanto prima onde evitare che il degrado si allarghi anche verso Cavana. La scorsa estate abbiamo subito anche il problema della musica ad alto volume, con i turisti che non riuscendo a dormire se ne sono andati a notte fonda».

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Nel giardino di via Donota, appunto, la situazione non è diversa. «Il comportamento dei ragazzi che bivaccano qui, ubriachi e molesti, incide sulle attività ricettive che si affacciano su questa via, oltre che sulla serenità dei residenti», evidenzia Guido Nigrisin, titolare del residence Teatro Romano: «Non ne possiamo più, ogni anno appena il clima si fa più mite è la stessa storia. Abbiamo trovato nel giardino anche delle siringhe. Spaccano bottiglie, si rincorrono urlando e, ovviamente, i nostri ospiti si lamentano».

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Questura e Comune

La questione è già all’attenzione della Questura, che disporrà dei controlli mirati. L’assessore alla Sicurezza Maurizio De Blasio assicura di essere «al corrente della situazione: ho fatto un sopralluogo e mi sono confrontato con alcuni residenti. Serve certamente un intervento: stiamo valutando la situazione per capire quale può essere l’azione più efficace».

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