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Март
2023

Israele, Netanyahu silura il ministro della Difesa Gallant dopo le critiche alla riforma della Giustizia

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Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha licenziato il ministro della Difesa Yoav Gallant. Lo ha fatto sapere l’ufficio del primo ministro. Gallant ieri aveva chiesto in un discorso pubblico di fermare la legge di riforma giudiziaria che sta spaccando il Paese in nome dell’unità nazionale. A sostituirlo dovrebbe essere l’attuale ministro dell’Agricoltura Avi Dichter, anche lui del Likud, che aveva scelto di appoggiare la posizione di Gallant per poi ripensarci nello spazio di 24 ore affrettandosi a dichiarare la sua intenzione di votare la riforma.

A rappresentare la necessità per l’esecutivo di serrare i ranghi – mentre altri esponenti del Likud come Yuli Edelstein e David Bitan hanno espresso vicinanza a Gallant – è il tempo. L’intenzione del governo, nonostante il moltiplicarsi delle proteste in piazza, è infatti quella di varare l’intero provvedimento per entro la prossima settimana e, in ogni caso, prima della pausa della Knesset per la Pasqua ebraica. Non a caso per lunedì è convocata una commissione della Knesset che deve esaminare la questione chiave del Comitato di nomina dei giudici della Corte Suprema. L’obiettivo di Netanyahu è di portare a 11 i membri del Comitato (invece dei 9 di oggi) assicurando la prevalenza dei componenti di nomina politica sui tecnici. Altra intenzione del premier sarebbe nominare David Amsalem (Likud e noto oppositore dei poteri della Corte Suprema) secondo ministro della Giustizia che affianchi l’attuale responsabile Yariv Levin, ritenuto uno dei due architetti della riforma.

Neanche l’opposizione però intende mollare, e alle proteste di piazza aggiunge le petizioni alla Corte Suprema contro Netanyahu. Il premier ha una settimana di tempo per rispondere alla Corte che ha accolto un’istanza della ong ‘Movimento per la qualità del governo’ che accusa Bibi di aver violato la legge annunciando l’intenzione di occuparsi della riforma: in pieno conflitto di interessi, secondo la ong, visto il processo contro di lui in corso a Gerusalemme. Netanyahu si è fatto scudo di una recentissima legge approvata dalla maggioranza di destra che stabilisce l’incompatibilità di un primo ministro in carica solo in caso di problemi fisici o psichici e non per altro. Intanto, continuano le manifestazioni: gli oppositori sono rimasti tutto il giorno sotto casa di Dichter e di Levin e indetto a Tel Aviv ‘La settimana della democrazia’. I media hanno dato ampio risalto ad una fonte dell’esercito secondo cui – sulla linea di Gallant – i nemici di Israele giudicano ora lo Stato ebraico “debole e limitato nella capacità di reazione” a causa delle spaccature provocate nel Paese dalla riforma e dell’isolamento internazionale.

L'articolo Israele, Netanyahu silura il ministro della Difesa Gallant dopo le critiche alla riforma della Giustizia proviene da Il Fatto Quotidiano.




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