Attacco hacker anarchico ai distributori di sigarette di una ditta suzzarese
Le segnalazioni sono arrivate un po’ da tutta Italia. A Brescia e a Napoli, a Pescara e Lecce. Ma anche in Sardegna e Liguria. Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo chi ha provato ad acquistare un pacchetto di sigarette ai distributori automatici si è trovato davanti a due sorprese. La prima: un messaggio nel monitor - dove solitamente vengono descritte le azioni che l’utente deve compiere per comprare il pacchetto - con una serie di figure grigie che sembrano poliziotti e in mezzo un uomo col braccio alzato in rosso. Poi la scritta: «Fuori Alfredo dal 41 bis». La seconda: tutti i prezzi delle sigarette improvvisamente si sono abbassati a dieci centesimi. Un attacco hacker, diffuso in tutto lo Stivale probabilmente ad opera degli anarchici, per lanciare un messaggio solidale a favore di Alfredo Cospito, il terrorista anarchico che da ottobre sta portando avanti uno sciopero della fame contro il 41 bis, il regime di carcere duro a cui è stato condannato.
I distributori colpiti dall’attacco hacker sono quelli di Laser Video, azienda con sede a Suzzara, in provincia di Mantova, specializzata dal 1989 proprio nella vendita di distributori per tabacchi e gratta e vinci.
L’allarme è partito da una tabaccheria di Lecce, dove i proprietari si sono accorti che i pacchetti uscivano dal distributore a soli dieci centesimi. Alla scoperta dell’attacco, il punto vendita aveva già subito danni per migliaia di euro. Poi una seconda segnalazione, sempre nella provincia di Lecce. E, a catena, da tutta Italia. Inizialmente era emerso anche il nome di un’altra azienda, la AM Distributori, che però sul suo sito ha dichiarato di non essere stata coinvolta.
Nella nostra provincia sarebbero stati una quindicina le tabaccherie hackerate, su cui stanno indagando i carabinieri e la Digos della Questura.
Già sabato sera una tabaccheria di Quistello aveva denunciato l’attacco hacker. E ieri è stata la volta di una rivendita di Borgo Virgilio. Ma le segnalazioni a carabinieri e polizia continuano ad arrivare.
ll punto debole sfruttato per hackerare i distributori sarebbe il lettore di tessere sanitarie e carte d’identità elettroniche utile a riconoscere l’età dell’acquirente. Il processo di riconoscimento determina la necessità di connessione alla rete, che gli hacker avrebbero utilizzato per manomettere la rete di distributori. Da precisare che chiunque abbia «approfittato» del malfunzionamento dei distributori automatici e abbia acquistato sigarette a 10 centesimi è passibile di denuncia.