Mantova, un secondo tempo tutto cuore: il solito Bocalon riprende la Juve Next Gen
Il Mantova butta il cuore oltre l’ostacolo e grazie a un secondo tempo intenso riesce a rimettere in equilibrio la gara con la Juventus Next Gen. Finisce 1-1 al Martelli, punto che serve a poco in termini di classifica ma che aiuta (molto) il morale. Rialzare la testa dopo 3 scoppole era di vitale importanza.
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SCELTE OBBLIGATE
Poche soluzioni per Mandorlini che ripropone il 3-5-2 di Salò. Fuori anche Matteucci e Yeboah, entrambi nemmeno in panchina. Davanti a Chiorra il trio Iotti-Padella-Panizzi, a metà campo ancora Fontana esterno a destra, in mezzo Messori, De Francesco, Pierobon. A sinistra Ceresoli, davanti Mensah e Bocalon. Dall’altra parte la Juve con alcuni pezzi pregiati che già hanno respirato a pieni polmoni l’aria della A. Da Soulè a Barrenechea passando per la punta Sekulov. Il tutto sotto gli occhi del dirigente Gianluca Pessotto.
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BUON IMPATTO
L’avvio del Mantova è positivo. La squadra riesce a fare densità in mediana, pur lasciando il pallino del gioco ai bianconeri. L’apporto in fase di recupero palla di Mensah aiuta tutta la manovra, riuscendo a far ripartire in un paio di occasioni tutta la squadra. I biancorossi creano due pericoli tangibili alla squadra di Brambilla: prima (minuto 17) l’azione personale di Pierobon con conclusione di poco oltre la traversa. Poi (30’) lo scambio Messori-Mensah con assist nella zona del dischetto per l’accorrente Ceresoli. Il tiro dell’ex Atalanta viene murato da Sersanti.
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CALA IL GELO
La partita è sulla falsa riga di quella di sette giorni prima a Salò. Mantova coperto, attento, che ogni tanto riparte. E che regala reti agli avversari come fossero caramelle ai bambini per carnevale. Al 33’ la Juve fa le prove generali del vantaggio con una doppia occasione (tiro di Soulè e colpo di testa di Compagnon). Vantaggio che arriva puntuale al 45’ con Compagnon che salta due uomini, scambia con Sekulov e lo mette di fronte a Chiorra. Troppo facile l’attaccante di origini macedoni fare gol.
ALTRA MUSICA
La paura di tutti è quella di una Juve più fresca e quindi capace di chiudere i conti nel giro di pochi minuti. Nulla di più sbagliato, perché il Mantova resta sul pezzo, offrendo una prestazione di sostanza. Dall’altra parte la squadra di Brambilla cala, giochicchia e finisce per arretrare notevolmente il baricentro. Nel primo quarto d’ora della ripresa il Mantova crea tre pericoli. Ci prova De Francesco su punizione, poi Messori di giustezza (respinta del portiere) e infine Pierobon. L’occasione della mezzala è la più clamorosa: è il 16’ quando la sua deviazione da corner sembra perfetta, ma Daffara tira fuori una respinta d’istinto davvero impressionante per ragazzo un classe 2004.
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CAMBIO D’ABITO
Con gli uomini contati, Mandorlini prova il tutto per tutto nella mezz’ora finale. Dentro D’orazione, Silvestro, poi Procaccio e Rodriguez. Si passa a un 4-3-3 offensivo, anche se l’assenza delle spizzate di Mensah si fa sentire.
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MEZZA LIBERAZIONE E FINE BENZINA
L’assalto finale, per una volta, viene ripagato. La giocata decisiva la innesca De Francesco che trova il varco per Ceresoli. Il terzino resiste alla carica di un avversario e crossa morbido, Rodriguez prolunga di tacco e Bocalon segna sotto la Te. Sil cronometro ci sarebbero ancora una decina di minuti, con la Juve completamente alle corde e in difficoltà nelle ripartenze. Il problema è che pure il Mantova ha visto accendersi la spia della riserva. A fine gara il pubblico dimostra comunque di aver apprezzato l’abnegazione del gruppo. Dalla Te arriva l’invito a tirar fuori gli attributi, ma intorno si sentono pure applausi.
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