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Март
2023

Addetti dei musei di Trieste, Sos da San Giusto: «Chi lavora non può vivere d’aria»

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TRIESTE. «Chi può decidere delle nostre vite si metta la mano sulla coscienza, e capisca che la gente non vive d’aria». Erano una ventina i lavoratori impegnati nell’appalto per la sorveglianza dei Civici musei che domenica 26, nella giornata di sciopero indetta dalla Fesica-Confsal, hanno preso parte alla manifestazione di protesta promossa non a caso alla domenica e all’ingresso del Castello di San Giusto, icona turistica della città. Altri non hanno potuto esserci, perché - trattandosi il loro di un servizio ritenuto “essenziale” - sono stati precettati. Hanno però fatto arrivare il loro messaggio di condivisione dell’iniziativa: virtualmente erano tutti lì. Sul “piatto” della discussione resta la loro retribuzione salariale: 5,49 euro lordi l’ora, poco più di tre euro e mezzo netti. A dare forza al sit-in c’erano semplici cittadini - «solidali con la legittima protesta» - e politici, tra cui diversi candidati alle imminenti elezioni regionali.

Volantino ai turisti 

Ai turisti - che, complice l’iniziativa delle Giornate Fai di Primavera che aprivano le porte dei musei, salivano a visitare il castello - veniva distribuito un volantino che spiegava il motivo dell’iniziativa sindacale, scritto, oltre che in italiano, in inglese, tedesco e francese. In ogni caso, lo sciopero e la manifestazione non hanno ostacolato in alcun modo la visita all’antico maniero. Il precetto, come si diceva, ha garantito ai turisti la “normalità”.

Mancato incontro

La nuova giornata di sciopero indetta dalla Confsal era scaturita a seguito della mancata convocazione, da parte del Comune, di un incontro già calendarizzato con il sindacato e l’azienda, utile a fare qualche passo avanti sulla proposta sindacale di integrare l’appalto attribuendo ai lavoratori nuove mansioni, così da garantire un diverso salario orario. «Non mi sono mai tirato indietro sul lavoro – ha testimoniato nell’occasione Massimo Belnome, uno dei lavoratori impegnati nell’appalto affidato alla Euro&Promos e ieri presente alla manifestazione – ma quando per 200 ore e mezza mensili, in parte svolte anche a tarda sera per garantire la copertura a Trieste Estate, in busta ti trovi netti 880 euro, capisci che non è possibile andare avanti così».

Solidarietà tra colleghi

Federico Gullo ha raccontato a sua volta della «solidarietà tra noi colleghi, per cercare di aiutare chi si vede costretto a mantenere moglie e figli». Tra gli addetti in servizio proprio al Castello di San Giusto c’era anche la 69enne Zora Klikic, «costretta a lavorare perché non ho maturato ancora i contributi, e in difficoltà perché malgrado i problemi fisici mi ritrovo a operare al freddo e all’umido».

Battaglia per la dignità

ll segretario provinciale della Fesica-Confsal Filippo Caputo e il responsabile per gli enti locali della stessa sigla Antonino Martelli hanno evidenziato come «questa battaglia è per la dignità di tutti i lavoratori di Trieste, non solo per quelli dei musei. Come loro, altri stanno dando prestazioni per paghe indegne». La Confsal, nel caso da Comune e azienda non arrivino presto segnali concreti, è pronta ad altre iniziative di protesta




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