Crolla un muro a Piuma, slitta la nuova Isonzo beach a Gorizia

GORIZIA. La posa in opera delle caratteristiche reti da cantiere. E un intenso viavai, nelle settimane e nei giorni passati, di tecnici e operai a Piuma. In molti avranno pensato che sono iniziati, finalmente, i lavori di allestimento di Isonzo beach, la nuova “spiaggetta” dei goriziani, di cui si parla ormai dal lontano 2005. Errore. Nulla di tutto questo. In realtà, è crollato un muro sull’argine del fiume Isonzo e questo imprevisto rischia di far rimandare la realizzazione di un progetto in cui l’amministrazione comunale ha sempre creduto ciecamente.

La denuncia

A portare in campo il problema è Emanuele Traini, consigliere comunale di Ragione autonoma Fwd, forza di opposizione. Ne ha parlato, di passata, anche in occasione dell’ultima riunione consiliare monotematica, dedicata alla Capitale europea della cultura 2025. Elencando le cose che, a suo parere, non vanno, ha puntato il dito su questo incidente che rischia di portare via parecchio tempo e parecchie risorse.

Il crollo

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«Il crollo si è già verificato nei mesi passati, ma tutto è rimasto sotto silenzio - denuncia Traini -. Ho fatto alcuni sopralluoghi per rendermi conto di persona della portata del problema. Ho scattato qualche fotografia e mi sono subito interfacciato con gli uffici tecnici comunali. Ho scoperto, e questa è una fortuna, che nonostante gli annunci dei mesi passati, l’area è ancora di proprietà della Regione e non c’è stato il passaggio in favore del Comune. Questo fa sì che dovrà intervenire la Regione e ciò mi rende, paradossalmente, un po’ più tranquillo. La situazione - sottolinea ancora il consigliere comunale - non è banale come si vuol far passare perché il muro, tutto il muro sta cedendo e non è facile intervenire per motivi, diciamo così, morfologici. A dirmelo sono stati i tecnici comunali».

Il Comune

Dell’argomento si sta interessando Paolo Lazzeri, assessore comunale al Patrimonio. Che conferma, sostanzialmente, l’accaduto. «È successo che è crollata una parte, quattro o cinque metri, di muro di contenimento. La Regione ha installato una rete arancione per isolare e mettere, provvisoriamente, in sicurezza l’area. Le valutazioni - spiega l’assessore - sono in corso relativamente allo stato di conservazione del muro: il rischio è che crollino altri pezzi». Questo imprevisto, e Lazzeri lo conferma, non potrà che avere effetti su Isonzo beach, la cui realizzazione potrebbe slittare. A meno che non si lavori con tecniche complesse. Perché? Perché, come affermato anche da Traini, non sarà facile effettuare i lavori. «Dall’alto è difficile intervenire e, anche dal basso, ci sono mille problemi logistici da affrontare - spiega ancora Lazzeri -. In ogni caso, la Regione prenderà in carico questo intervento, visto che l’area è ancora di sua proprietà e non è ancora passata alle competenze del Comune».

Il vertice

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L’argomento, dicevamo, è stato affrontato (ma solo a livello di accenno nel mare magnum di domande e informazioni dell’ultima riunione consiliare dedicata alla Capitale europea della cultura) durante l’intervento di Traini che non ha nascosto la sua preoccupazione e ha parlato, sulla scorta di alcuni chiarimenti ottenuti dai tecnici, di un intervento che avrà un costo notevole «perché è tutto il muro che rischia di franare».

Il sindaco

Il sindaco Rodolfo Ziberna, in aula, ha invece minimizzato. E ha dichiarato che potrebbero bastare 100 mila euro per riportare la situazione alla normalità. Ma l’opposizione contesta questa previsione di spesa. «Ziberna dice che bastano 100 mila euro? Non è così. Ci vorrà un intervento milionario perché a dirmelo sono stati i dirigenti. Non sottovaluterei la portata di quel crollo», la conclusione di Traini.