L’Old Wild West si diverte e mette in ginocchio Nardò
La partita non conta per i destini immediati delle due formazioni, ma è bello vedere il Carnera riempirsi prima di giovani cestisti protagonisti del torneo organizzato dall’Apu e poi di tifosi curiosi di vedere l’evoluzione della loro squadra. È vero, la prima fase che si è conclusa è stata a dir poco travagliata per Udine, ma il futuro è lì tutto da scrivere nella seconda fase e soprattutto nei play-off. L’Old Wild West fatica due quarti contro mezza Nardò poi si prende l’ultima partita di regular season.
La truppa di coach Finetti ha bisogno di continuità. E della coppia Briscoe-Gentile, finalmente ricomposta, che funzioni. L’Apu, senza Gaspardo e Cusin fermato da problemi familiari, non deve dimenticare l’imbarcata che all’andata subì a Nardò. Una delle più brutte pagine stagionali. Oddio, l’inizio non è molto edificante. I pugliesi, che hanno Borra e Ceron infortunati, e preservano in panchina il fromboliere Smith, Poletti, Stojanovic, Baldasso e Parravicini, cioè ben oltre metà squadra, campeggiano su Udine costringendo a metà quarto Finetti a un rumoroso time-out. Inizio di partita Apu da regular season con la difesa che mette i brividi per quando conterà davvero.
Udine si rimette in pista con Gentile e Briscoe, che sono di altra categoria. Tutto e bene quel che finisce bene, ma solo se l’avvio di partita a marce ridotte è stato solo frutto dei punti che non pesano.
Primo quarto: 23-24 in una partita che diventa per troppo tempo il parco giochi di La Torre, ex poco rimpianto. Ma in cinque, a forza di correre e tirare, i leccesi pian piano calano.
Intanto a Bologna la Fortitudo mette subito le cose in chiaro con Forlì guadagnandosi il girone con Udine e Cividale. E anche Torino di coach Ciani (a punteggio pieno), l’Urania Milano degli ex Ebeling e Amato e l’Assigeco Piacenza di Dada Pascolo.
Non sfugge, però, a palazzo la voglia di passarsi la palla dei giocatori di Udine e un certo equilibrio in attacco che fanno ben sperare.
La difesa? Non ci siamo. Donda, lungo triestino, fa quel che vuole per due quarti. E non ci risulta sia un giocatore da Eurolega. Zugno pure. Se ci sono due americani al loro posto che succede? Metà partita: 46-42.
Poi i ragazzi di Finetti sistemano la difesa, il giovane Bertetti trova minuti, coraggio e punti, Pellegrino si ricorda che se gioca in un certo modo è difficile da marcare e la differenza in campo (finalmente) si vede tutta.
Si sa, nello sport, le motivazioni sono tutto quasi, ma tra sette giorni sarà il caso che i ragazzi del West inizino intanto a difendere, che poi l’attacco ora, con la squadra finalmente al completo anche negli allenamenti, comincia ad avere un suo perché. Sempre attendendo fra un mesetto un americano sotto canestro, perché i due quarti di Donda devono restare lì come monito per le prossime settimane.
Fine terzo quarto 73-57: Udine adesso diverte e soprattutto si diverte. Triple di Monaldi, canestri di Antonutti e Palumbo, secondo noi una delle chiavi del finale di stagione friulano, i pugliesi non si sciolgono ma la partita è ormai finita. La gente grida “Cento, cento” come a “Ok il prezzo è giusto” d’una volta. E la partita finisce 104-83 con baby Zomero che esordisce con la tripla di quota 100 che racconterà domani a scuola. Domenica arriva Piacenza con due americani forti. Non dei ragazzini. Occhi aperti. Si balla davvero.