Folgiero, la svolta di Fincantieri In fabbrica il robot-saldatore

«Fincantieri è un laboratorio industriale per il Paese. Abbiamo punti di forza che vengono dalla nostra tradizione manifatturiera e ci consentono di avviare una nuova fase di modernizzazione dei cantieri nell’era del digitale»: l’amministratore delegato del gruppo triestino, Pierroberto Folgiero, di fronte all’assemblea di Confindustria Alto Adriatico, preannuncia che a breve nel ciclo industriale del colosso della cantieristica saranno introdotti i primi robot-saldatori. Per Folgiero l’ingresso dei robot in fabbrica non è un evento che possa mettere in discussione il valore del lavoro manuale che ha chiamato Made in Italy dell’ingegno: «Tuttavia oggi l’industria pesante se vuole sopravvivere deve automatizzare le produzioni standard a basso valore aggiunto». «Invece che di manodopera, sarebbe meglio parlare di testadopera per rinobilitare il lavoro in fabbrica»: ha detto Folgiero. «Imparare a imparare è la vera competenza che serve in un Paese in cui il ciclo di obsolescenza delle competenze tecniche è più veloce che mai», ha aggiunto. E tutto ciò in uno scenario di mercato la riduzione dei costi diventa uno dei fattori competitivi.E su robot e intelligenza artificiale cognitiva si sono confrontati, moderati dal direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini, monsignor Rino Fisichella e Jim Al-Khalili, fisico e divulgatore anglo-iracheno che ha definito l’era dell’intelligenza artificiale «la nuova rivoluzione industriale dopo l’acciaio». Per Fisichella, che ha dialogato con la neo-laureata Maria Alessandra Pavan, «la macchina produce ma non ha speranza, non ama, non desidera. Attenzione a non vivere di nostalgia oppurre di utopia come se nel futuro tutto si dovesse realizzare», ha ammonito.

Importante anche l’aspetto dei bonus welfare e dei vantaggi dello smart working che «è un segno dei tempi» dopo due anni di pandemia. «Noi siamo molto attenti al welfare per la nostra cultura anglosassone, ha spiegato Andrea Di Paolo, vicepresidente di British American Tobacco, gruppo che nel nuovo stabilimento triestino, che produce prodotti senza combustione (come le sigarette elettroniche), ha investito 500 milioni di euro in 10 anni: «Qui stiamo sperientando una sinergia pubblico privato che non ha precedenti in Italia. Nei prossimi quattro anni assumeremo più di 600 persone con competenze digitali. «In questa regione -ha aggiunto- abbiamo trovato tutte le qualifiche professionali che servono e abbiamo investito una trentina di milioni in sinergie con aziende del territorio. Il sistema Fvg ha creato le migliori condizioni per il nostro investimento». Di Paolo ha annunciato che Bat nei prossimi quattro anni intende assumere più di 600 persone a Trieste con competenze digitali: «Abbiamo già raccolto più di 7 mila curriculum». pcf