A Mantova il turista di Pasqua è last minute, ma è boom di prenotazioni per il pranzo
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Federalberghi: «Arrivano adesso le richieste per la camere». Ottime le previsioni per i ristoranti
Tutto esaurito a Pasqua? Ancora presto per dirlo, almeno secondo chi rappresenta la categoria degli albergatori. Ancora alle prese con telefonate ed e-mail di prenotazione dei futuri, aspiranti ospiti. La speranza è che per il fine settimana, clou del turismo primaverile, le stanze si possano riempire. Ma, per dirlo, occorre attendere. «Ancora non posso parlare di numeri - dice Gianluca Bianchi, presidente di Federalberghi Confcommercio – mancano ancora dieci giorni e le persone prenotano adesso».
Un last minute che non sembra riguardare le prenotazioni via web. Sulla più nota tra le agenzie di viaggi online, le alternative rimaste per pernottare a Mantova nel fine settimana pasquale non sono, a dire il vero, tantissime. Più dell’80% delle strutture presenti sul portale non risultano più disponibili: dal centinaio di alberghi e bed and breakfast che è possibile prenotare in tempi normali si passa alla ventina, o poco più, del weekend di festa. E la scelta è tra pochi alberghi appena sopra i cento euro (dai 110 ai 130) a notte per la doppia, soprattutto strutture fuori dal centro storico, e diverse proposte per turisti ben più danarosi.
Se per gli alberghi resta il punto di domanda sulle presenze, per ristoranti e trattorie il pienone è certo, o quasi. «Le previsioni sono, mediamente, molto positive – spiega Giampietro Ferri, presidente dei ristoratori della Fipe – molti colleghi avranno tutto esaurito sia a Pasqua sia a Pasquetta». Il boom di prenotazioni riguarda tutta la provincia, con una predilezione per il centro storico di Mantova.
Complici le previsioni di bel tempo, saranno pieni anche gli agriturismi: tutto esaurito per i pranzi di Pasqua e Pasquetta, in modo uniforme dal nord al sud della provincia; buon numero di presenze per gli alloggi, soprattutto nell’Alto Mantovano e nell’hinterland. «Sulle colline – spiega il direttore del Consorzio agrituristico mantovano, Marco Boschetti – stiamo registrando tassi di occupazione delle camere al 70%, con molti stranieri ma anche tanti italiani, diversamente dagli anni scorsi. E ci sono già prenotazioni anche per l’estate». Boschetti spiega il successo con la voglia “post pandemia” di stare in spazi aperti. Una tendenza che sta facendo crescere il settore: «Da parte delle aziende agricole, c’è molta attenzione verso il comparto, uno dei pochi che cresce ogni anno, nonostante la crisi».
Tra gli ingredienti del successo anche i prezzi praticati, non esosi: «I prezzi, sia per l’alloggio sia per la ristorazione, sono aumentati mediamente del 2 o 3%. Le aziende, malgrado l’inflazione, non hanno scaricato i maggiori costi sui clienti».