Accoltellò un uomo in un campo per vendicarsi, condannato per tentato omicidio
Aveva portato da casa quel coltello a serramanico per vendetta. E, in mezzo a un campo di barbatelle di Morsano al Tagliamento, l’ha tirato fuori e ha colpito. Una, due, otto volte.
Al capo e all’addome di quell’uomo che, secondo lui, lo derideva alludendo a tendenze omosessuali. Mercoledì 29 marzo Oltjon Stafa, 29 anni, è stato condannato in abbreviato a 6 anni e 2 mesi per tentato omicidio aggravato dalla premeditazione.
La vicenda risale a maggio dello scorso anno. Stafa, assunto per nove mesi come stagionale, stava piantumando le talee nei solchi irrigati di un campo di via Fella a Morsano insieme ad altri braccianti. Ciascuno seduto sul proprio carrellino, dotato di ombrellone per ripararsi dal sole.
All’improvviso Stafa si avvicina a un connazionale albanese di 47 anni, che in quel momento era di spalle e che distava circa 20 metri. Lo colpisce con la lama e si ferma quando interviene la moglie del 47enne, che si accorge dell’aggressione. Viene fermato e da quel momento si trova in carcere, dove ha atteso il processo.
Mercoledì in tribunale a Pordenone, di fronte al giudice per l’udienza preliminare Giorgio Cozzarini, la discussione. Il pubblico ministero Monica Carraturo ha chiesto la condanna per tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e in continuità con l’accusa di porto d’armi legato al coltello a serramanico.
Il giudice l’ha condannato a 6 anni e 2 mesi, concedendo le attenuanti generiche e riservandosi la decisione sulla richiesta, avanzata dal difensore dell’imputato, l’avvocato Giancarlo Cescutti, dei domiciliari.
Secondo la ricostruzione della Procura il 2 maggio dello scorso anno, Stafa avrebbe portato da casa un coltello a serramanico con una lama di 11 centimetri con l’obiettivo di vendicarsi di presunte offese che gli erano state rivolte in passato: frasi che lo deridevano alludendo a tendenze omossessuali.
Sei i fendenti riscontrati da referti medici e consulenze medico legali: al capo ma soprattutto all’addome, in modo penetrante, tanto da richiedere un intervento urgente per salvare la vita al 47enne.
Secondo gli investigatori, Stafa non è riuscito a portare a termine quanto si era prefissato solo perché la moglie dell’aggredito si è accorta di quanto stava accadendo.
L’avvocato Cescutti ha chiesto di celebrare il processo con rito abbreviato condizionato. Il processo, dunque, si è celebrato sulla base degli elementi raccolti durante le indagini.
E proprio ai carabinieri, subito dopo il fermo per tentato omicidio, aveva spiegato che i colleghi di lavoro lo stavano tormentando con quelle allusioni, precisando di non essere omosessuale.
Nessuna intenzione di uccidere, questo quanto dichiarato di fronte al giudice per le indagini preliminari. La sentenza, però, cristallizza un’accusa ben più pesante: secondo il giudice è stato tentato omicidio.