«Tettoie protettive in plexiglass per i murales di Piedimonte» a Gorizia
foto da Quotidiani locali
GORIZIA. D’accordo, la proprietà di quel muro di cinta è privata. Ma bisogna fare qualcosa per, quantomeno, tentare di salvare un piccolo patrimonio d’arte cittadino. I murales di Piedimonte, come documentato dal Piccolo nei giorni scorsi, sono in pessime condizioni. Degradati e cadenti. Un insulto al lavoro di artisti del calibro di Luciano de Gironcoli, Giancarlo e Ignazio Doliak, Franco Dugo, Valentin Oman, Nico Di Stasio, Giorgio Valvassori e tanti altri che è impossibile citare tutti.
La proposta per salvarli
Ora, si fa strada una proposta che non dovrebbe comportare spese da far accapponare la pelle. Basterebbe una semplice tettoia di plexiglas che protegga le opere dal fattore più disgregante, ovvero la pioggia.
A farsene portavoce il consigliere comunale di Azione e Gorizia 3.0 Antonio Devetag che, quando i murales vennero realizzati (sono passati 23 anni) grazie alla determinazione di Alba Gurtner, era assessore alla Cultura. «Questa soluzione - spiega - mi è stata suggerita da alcuni architetti, che di pitture murali, affreschi et similia se ne intendono. Sarebbe un segnale di attenzione alla cultura, un segno di rispetto per decine di artisti e di una grande donna che amava profondamente Gorizia in una città designata a divenirne Capitale europea. Un provvedimento che frenerebbe il degrado degli affreschi, li metterebbe in risalto, incorniciandoli gradevolmente, in attesa di soluzioni definitive di salvaguardia e conservazione di questo piccolo tesoro di Gorizia. Porterò l’argomento al prossimo Consiglio comunale».
Devetag all’attacco
Se son rose fioranno. Intanto Devetag passa all’attacco. «Una città che dimentica il suo passato rischia di diventare un non luogo», graffia. Partendo dall’Ottagono “sepolto” di Corte Sant’Ilario, insiste sul tema della storia e dell’arte da valorizzare. «Che non riguarda soltanto memorie antiche ma anche quelle più recenti, come il Muro delle 5 lingue e il Muro del tempo di Piedimonte. Questa notevolissima esposizione en plein air è frutto dell’iniziativa di Alba Gurtner che, più di vent’anni fa, pensò di abbellire la cinta che chiude il paesaggio davanti al Parco dei Principi, mettendo al lavoro la creme dell’arte figurativa goriziana da Sergio Altieri ad Adriano Velussi in un trionfo pittorico di oltre trenta quadri. Alba Gurtner vedeva lontano: un’iniziativa di prezioso arredo urbano eccezionalmente attuale in un momento in cui la street art, nobilitata e resa globale da Bansky, vive momenti di grande rivalutazione. Un tesoro che si sta rovinando per l’incalzare del tempo e degli agenti atmosferici, i cui effetti disgregatori potrebbero essere fermati, facendo tesoro del suggerimento di quel gruppo di architetti che ci tengono ai murales di Piedimonte».