Fotovoltaico, con il decreto energia i bonus sono cumulabili: si potranno avere sia i rimborsi statali sia quelli regionali
Per i residenti in Friuli Venezia Giulia le detrazioni riguarderanno il 90% delle spese sostenute
UDINE. I contributi regionali per l’installazione di impianti solari fotovoltaici e sistemi di accumulo nelle abitazioni private saranno cumulabili con quelli statali, garantendo così ai cittadini che ne faranno richiesta un beneficio corrispondente al 90% della spesa sostenuta: il 40% sarà rimborsato dalla Regione, il restante 50% in 10 anni dallo Stato.
A renderlo noto è il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, intervenendo su un tema che di fatto è stato, circa un mese fa, il primo terreno di scontro elettorale con il candidato governatore per la coalizione di centrosinistra Massimo Moretuzzo, che aveva attaccato Fedriga sostenendo che le agevolazioni regionali e statali non fossero totalmente cumulabili, come invece previsto dalla Regione con la sua legge 1/2023 “Incentivi per la diffusione di fonti energetiche rinnovabili”.
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A quegli attacchi Fedriga, presidente della Regione uscente, nonché candidato per il centrodestra, aveva replicato affermando che si trattava solo di questioni tecniche, «legate all’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate», che si sarebbero superate, «in accordo con il Mef», grazie a un provvedimento romano che avrebbe reso cumulabili le due detrazioni.
Quel provvedimento ora è arrivato, come confermato dallo stesso Fedriga, che spiega come lo specifico passaggio normativo «è stato inserito nel decreto Energia approvato martedì dal Consiglio dei ministri. Un passaggio che denota la sinergia tra Governo centrale e territorio su un tema importante come la transizione energetica e che al tempo stesso mira a sostenere le famiglie».
Giovedì 30 marzo, dunque, la conferma che apre la strada alla maxi agevolazione sul solare, che consentirà alle famiglie che presenteranno domanda (la legge riguarda case unifamiliari, ma anche condomini e parrocchie) di veder tornare nelle proprie tasche il 90% della spesa sostenuta per installare un impianto con pannelli fotovoltaici.
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Cosa cambia rispetto a prima? Prendendo a esempio una spesa pari a 10 mila euro per la realizzazione di un impianto, con agevolazioni fiscali statali classiche per interventi di risparmio energetico al 50%, senza il “correttivo” romano il cittadino avrebbe potuto beneficiare di un contributo pari al 70%, quindi 7 mila euro, pagando di tasca propria i rimanenti 3 mila (la somma si sarebbe ottenuta così: 10 mila euro meno il 40% di bonus regionale si traducono in 6 mila euro, che con il 50% di detrazioni statali fanno arrivare la spesa a 3 mila).
Ora, però, attraverso il nuovo passaggio inserito nel decreto Energia, si indica che ai fini delle detrazioni «si considerano rimaste a carico» del contribuente «anche le spese rimborsate per effetto di contributi, compresi quelli delle Regioni, Province autonome e Comuni, cumulabili, ai sensi delle disposizioni che li regolano, con le agevolazioni fiscali».
Che, tradotto, significa che quel 50% di agevolazioni fiscali statali verrà calcolato sul totale dei 10 mila euro spesi e non sul 60% (ossia 6 mila euro), a prescindere quindi dal bonus regionale.
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Quindi, per tirare le somme, prendendo sempre a esempio il già citato investimento da 10 mila euro, il cittadino potrà fare richiesta di agevolazione allo Stato per il 50% della spesa: gli verranno così restituiti 5 mila euro in dieci anni attraverso la dichiarazione dei redditi. Per i 5 mila euro rimanenti, la famiglia in questione potrà chiedere anche il beneficio regionale del 40%, quindi un bonus di ulteriori 4 mila euro.
Le due agevolazioni sommate (5 mila più 4 mila) portano a una copertura della spesa pari a 9 mila euro. A questo punto la cifra scoperta dai contributi, quindi totalmente a carico del contribuente, sarà di mille euro.
Il bonus fotovoltaico Fvg è sbarcato online il 22 febbraio, primo giorno di apertura del bando dedicato ai contributi a fondo perduto per l’installazione di impianti nelle abitazioni private. Il budget è pari a 100 milioni di euro. La richiesta può essere presentata fino al 15 novembre prossimo dalle persone fisiche residenti in regione al momento della domanda, proprietarie dell’immobile a uso residenziale per il quale viene presentata richiesta di contributo.
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Sono ammesse in particolare le spese relative all’acquisto e installazione degli impianti, i lavori correlati, i sistemi per la gestione energetica e il monitoraggio dell’impianto, le spese tecniche, le spese di istruttoria e di gestione della pratica, gli oneri di sicurezza sostenuti per l’intervento, comprensivi di Iva. Ciascuna persona fisica può presentare domanda per una sola unità immobiliare.
Per la stessa abitazione è ammessa una sola domanda per la medesima tipologia di intervento prevista dal bando.
Il beneficio ha valore retroattivo: le richieste di incentivo vanno presentate dopo la realizzazione degli interventi per le spese già sostenute a partire dal primo novembre 2022. Non possono presentare domanda le persone fisiche che, per lo stesso intervento, hanno usufruito dell’incentivo Superbonus 110% previsto dal Decreto rilancio. —