Studenti in tenda a Venezia: «Città campus? Solo facciata. Affitti fuori controllo»
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foto da Quotidiani locali
Tende montate anche all’università di Ca’ Foscari. La protesta contro il caro affitti ha raggiunto l’ateneo veneziano, con l’Unione degli Universitari (Udu) che si è stabilito fuori dai magazzini di San Basilio per unirsi al coro di studenti contro la difficoltà di trovare casa in centro storico.
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«Vogliamo soluzioni concrete da parte del Governo, della Regione e dell'Amministrazione comunale» commenta Marco Dario di Udu Venezia.
«Gli affitti sono fuori controllo: solo rispetto all'anno scorso sono aumentati nel nostro Comune del 13%, arrivando a più di 15 euro per metro quadro, ben più alta della media nazionale».
Dario ha ribadito che il grande problema delle affittanze turistiche, in costante aumento, interessa anche quelle strutture create appositamente per gli studenti che in estate diventano «le ennesime locazioni per i turisti, a discapito degli universitari, che devono lasciarle libere a giugno», cioè in pieno periodod di esami.
La critica è diretta alle residenze di San Giobbe, Santa Marta e Combo, «di lusso, che solo in pochi possono permettersi».
Una parte dei posti letto è riservata agli studenti vincitori della borsa regionale per il diritto allo studio ma si tratta di una goccia nel mare, considerando che i posti banditi per l’anno accademico 2022-2023 erano 500, a fronte di oltre 28 mila studenti iscritti negli atenei del centro storico.
«Il problema è in primis regionale. La Regione deve prendersi le sue responsabilità, per questo chiediamo un tavolo di confronto con l'assessora Donazzan e i rappresentanti degli studenti in ESU».
Rispetto al futuro, Dario scuote la testa. «Venezia città campus, un nome che piace sbandierare alle istituzioni. Ma con le premesse che ci sono non farà altro che aprire le porte a nuovi gestori privati che continueranno a lucrare».
La solidarietà e l’attenzione alla causa di Udu sono arrivate anche da Sinistra Italiana e dall’Unione dei Giovani di Sinistra (Ugs). «Non può esistere diritto allo studio senza investimenti e un piano di residenzialità che renda l’università accessibile a tutti e tutte, come elemento di transizione della città storica fuori dalla monocoltura turistica. Saremo al fianco dei studenti e delle studentesse in tutte le sedi istituzionali» sottolinea Giacomo Cervo, coordinatore di Ugs Venezia.