Ambulatori infermieristici di Monfalcone protetti da un pulsante anti-aggressione e dalle telecamere
MONFALCONE. Sicurezza e prevenzione, a tutela degli operatori sanitari e dei cittadini. Si riassume in questo messaggio la valenza di quanto ha messo in campo il Comune di Monfalcone rispetto ai casi di aggressione verificatisi in più circostanze. L’ultimo episodio qualche giorno fa al Pronto soccorso, tra due giovani finiti all’ospedale dopo una lite.
Collegamento con le forze dell’odine
L’azione di salvaguardia si è tradotta nella dotazione di pulsanti anti-aggressione, in collegamento diretto con le forze dell’ordine ai fini di un pronto intervento, e di telecamere installate all’esterno dei tre ambulatori infermieristici, attivi in via Pisani, via Crociera e via Valentinis. In quest’ultima sede, all’interno dell’edificio che ospita anche l’Ufficio delle Poste, il “bottone di allarme” e l’”occhio elettronico” sono stati posizionati mercoledì, completandone la copertura. In questa duplice operazione rientra anche l’Ambulatorio sperimentale di assistenza primaria (Asap) operativo all’interno della Casa di riposo, in locali separati, così come quelli ricavati per l’ambulatorio infermieristico. Due operazioni, dunque, che assumono una particolare portata, trattandosi di sicurezza sul luogo di lavoro, e degli stessi pazienti, in un momento contrassegnato da ripetute circostanze a rischio. Una modalità di protezione, utile anche in termini di serenità del personale e degli utenti, e di efficace deterrenza, per la quale è stata coinvolta la stessa Asugi. Il sindaco Anna Maria Cisint, a seguito di quanto accaduto al Pronto soccorso cittadino, ha inviato una lettera al direttore generale Antonio Poggiana, nel ritenere utile l’installazione di queste misure di sicurezza «in analoghi contesti dell’Azienda sanitaria».
Il pulsante nascosto anti-aggressione
Giovedì 11 maggio, nel corso dell’illustrazione del progetto, all’ambulatorio di via Valentinis, il direttore del Distretto Basso Isontino, Carlo De Vuono, ha annunciato che a breve anche l’ambulatorio della guardia medica sarà dotato del pulsante anti-aggressione. Un passo “propedeutico” ad ulteriori misure in tal senso. Resta il fatto che si tratta di una sensibilità e attenzione condivise, non solo dall’Azienda sanitaria, ma anche dalle Organizzazioni sindacali del comparto, come ha rilevato Cisint. A renderlo tangibile, ieri, era la presenza assieme a De Vuono, di Silvia Della Corte, che si occupa dei medici che afferiscono agli Asap dell’Isontino e del coordinamento degli infermieri del Sid, nonché del responsabile infermieristico del Distretto Basso Isontino, Paolo Frittitta. L’operazione del Comune ha coinvolto il vicesindaco Antonio Garritani, il comandante della Polizia locale, Rudi Bagatto, e il dirigente del Ced, Marino Misciali. Il progetto portato a termine nell’arco di un mese e mezzo, ha comportato una spesa inferiore ai 5 mila euro. Ciò considerando l’installazione delle nuove telecamere come estensione della rete di fibra ottica già esistente, nel contesto di un sistema centralizzato mediante un server che garantisce il collegamento diretto oltre che della Municipale, della Polizia di Stato e dei Carabinieri. Interventi nell’immediatezza dell’emergenza, il pulsante rosso, su linea telefonica, a consentire un’allerta automatica, l’occhio elettronico a consegnare alle sale operative delle forze dell’ordine immagini in tempo reale.
L’aggressione da parte di un paziente straniero
Il sindaco Cisint ha ricordato l’evento che, un mese e mezzo fa, ha indotto l’ammininistrazione a intervenire. È stato quando la dottoressa Melina Babuder, in servizio all’Asap, era rimasta vittima di un’aggressione da parte di un cittadino croato per la richiesta di una ricetta. «Avevamo subito attivato il progetto con la prima dotazione all’Asap, seguita poi negli altri ambiti comunali, in condivisione con i sindacati del comparto sanitario, il direttore del Distretto, De Vuono, unitamente al direttore generale Poggiana», ha affermato Cisint. Che ha aggiunto: «In casa di riposo siamo partiti sin da subito mettendo a disposizione di Asugi in comodato gratuito sia gli ambulatori, sia questo sistema di sicurezza. Cerchiamo di dare un supporto al personale sanitario, che è essenziale quando si tratta di sicurezza, ma anche ai fini della tranquillità dei cittadini presenti in sala di attesa. Gli ambulatori infermieristici hanno sgravato in modo consistente l’accesso al Pronto soccorso, contribuendo a valorizzare la sanità territoriale». Con De Vuono a confermare che «a Monfalcone è stato realizzato quanto previsto dal decreto ministeriale in ordine agli standard della sanità territoriale e all’integrazione sanitaria».