San Donà, si dimette il cda della casa di riposo sotto inchiesta per maltrattamenti agli anziani
Rimesso il mandato nelle mani del sindaco Alberto Teso, il Cda di Ipab cede alla richiesta perentoria del primo cittadino. Teso riconosce l'importanza di questo gesto e attende prima di azzerare l'organo in modo tale da non bloccare tutta l’attività e la gestione di importanti fondi del Pnrr.
Il consiglio di amministrazione di Ipab Monumento ai caduti di guerra, ovvero la parte pubblica, ha rimesso il mandato nella serata di giovedì 25 maggio nelle mani del sindaco Alberto Teso.
«A tutela e salvaguardia dell’Istituto», ha spiegato il primo cittadino, «considerato l’importante patrimonio della città di San Donà di Piave, e sulla base dei significativi impegni connessi al suo funzionamento e al suo sviluppo, ho preso atto della rimessione degli incarichi. E ho deciso di mantenerla per il momento “congelata” per consentire il disbrigo delle attività in corso».
«Con questo atto il consiglio di amministrazione di Ipab», aggiunge, «ha dato dimostrazione di senso di responsabilità e rispetto delle istituzioni. Ho già dato mandato al segretario generale del Comune di predisporre il bando per la nomina dei componenti del nuovo Cda.
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Intendo incontrare al più presto l’amministratore delegato e il Presidente di Isvo, impresa socio-sanitaria che gestisce la Casa di Riposo, al fine di una verifica della funzionalità del Cda e della assemblea di Isvo in ragione della rimessione del mandato del Cda Ipab». Per il momento il mandato è stato rimesso nelle mani del sindaco dal solo Cda di Ipab, presieduto da Giorgio Maschietto. Di fatto il Cda, con il congelamento scelto dal sindaco, potrà procedere fino a scadenza naturale, quindi fino a settembre.
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E potrà garantire, pertanto, tutte le attività necessarie sfruttando anche i finanziamenti del Pnrr, nell’ordine dei 700 mila euro, cosa che non sarebbe potuta accadere con un Cda dimissionario che si sarebbe dovuto limitare solo alla ordinaria amministrazione.
Nel frattempo, saranno avviate le procedure per il bando e la nomina del nuovo Cda senza perdere tempo.
Quanto alla parte privata, Isvo Srl, impresa socio sanitaria del Veneto orientale, l'obiettivo è che il presidente del Cda, Domenico Contarin, adotti la stessa scelta di remissione del mandato nei prossimi giorni. In caso contrario, il Comune potrebbe forzare la decisione ottenendo lo stesso risultato di Ipab e quindi portandolo comunque a scadenza naturale a settembre.
«Prenderemo le nostre decisioni a breve», dice Contarin, «dopo la riunione del Cda, appena svolta, e dopo l'incontro chiarificatore con il sindaco, quando ci sarà un confronto su forma e tempi».
Intanto, le indagini della Procura proseguono sui maltrattamenti e le violenza che hanno portato all'arresto di cinque operatori dei reparti in cui sono stati accertati anche sette casi di violenza sessuale oltre a violenze e maltrattamenti.