Cividale si gode l’annata d’oro e per confermarsi in alto ripartirà da coach Pillastrini
CIVIDALE. «Redivo? Redi-vaaa!». Così un Davide Micalich nelle nostalgiche vesti di radiocronista sportivo avrebbe un tempo reso testimonianza dei canestri infilati dal “gaucho” di Bahia Blanca nel corso di gara 5. Con il suo stile: quello “pacato”, coinvolgente, che ancora in molti ricordano con piacere. E qualche brivido.
Già allora spiccavano, ben chiare, le capacità dell’attuale numero uno Ueb nell’unire centinaia di appassionati attorno a una maglia, un colore: l’arancione Snaidero. Ventanni dopo, la tinta per Micalich è virata sul giallo, affiancandosi a un blu acceso.
La piazza, la casacca è cambiata, invariata però è rimasta la capacità aggregativa del “Dus”. La stessa che in tre anni gli ha permesso di affiancare al marchio Ueb sponsor, amici, tifosi.
Questi, in massa sono confluiti giovedì sera al Carnera, per assistere alla “bella” con l’Apu, maglietta d’ordinanza addosso. Hanno cantato, saltato, i supporter della “marea gialla”.
Sì, anche pianto, perché la serata dei Rizzi ha rotto l’equilibrio nel derby sancendo la sconfitta dei Pilla boys. Regalando, tuttavia, il successo al progetto Eagles, non più ora un sogno bensì realtà fondata su un ambiente compatto, sano. Capace di scrollarsi un po’ del rammarico per gara cinque facendo fronte comune.
Esplicativa, in tal senso, l’immagine lasciata dai sostenitori ducali a una ventina di minuti dal canestro, decisivo, di Monaldi. Mentre la gente lasciava pian piano il palazzo, e con esso la sua calura, loro non ne hanno voluto sapere di uscire al fresco.
Anzi si sono superati, inneggiando ai propri beniamini, ancora e ancora, prima di raggiungerli all’uscita dagli spogliatoi e accompagnarli spiritualmente a casa.
Momenti che vanno al di là del concetto di sport. Ma di sport, in ogni modo, s’ha da parlare: per la Gesteco, allora, con oggi si apre un nuovo capitolo della sua giovane storia. Quello, complesso, della conferma. Riuscirà il club gialloblù, ormai ex matricola, a ripetere quanto fatto quest’anno? Ci proverà partendo dai suoi punti fermi.
Coach Pillastrini, coach Vecchi, innanzitutto. I supporter, di tutte le età. Quel presidente collante per l’intera piazza.
E i giocatori? Lo si vedrà nei mesi a venire. Tempo al tempo: ora a Cividale si pensa solo a celebrare la bella annata vissuta.