Mattarella, il discorso alle celebrazioni per Don Milani: “Mai mettere a tacere qualcuno, tanto meno un libro o la sua presentazione”
La scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani “cercava di instaurare l’abitudine a osservare le cose del mondo con spirito critico. Senza sottrarsi mai al confronto, senza pretendere di mettere a tacere qualcuno, tanto meno un libro o la sua presentazione. Insomma, invitava a saper discernere”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un passaggio del suo discorso di Barbiana in ricordo di don Milani, in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita, rievoca quanto accaduto una settimana fa alla Fiera del Libro di Torino. La ministra della Famiglia Eugenia Roccella aveva lasciato il palco, dove avrebbe appunto dovuto presentare il suo libro, per via della contestazione di un gruppo di attiviste e attivisti.
“La scuola di Barbiana durava tutto il giorno. Cercava di infondere la voglia di imparare, la disponibilità a lavorare insieme agli altri”, sottolinea Mattarella nel suo discorso. Che omaggia anche altre caratteristiche di don Milani: è stato “un grande italiano che, con la sua lezione, ha invitato all’esercizio di una responsabilità attiva. Il suo ‘I care‘ è divenuto un motto universale. Il motto di chi rifiuta l’egoismo e l’indifferenza. A quella espressione se ne accompagnava un’altra. Diceva: ‘Finché c’è fatica, c’è speranza’. La società, senza la fatica dell’impegno, non migliora. Impegno accompagnato dalla fiducia che illumina il cammino di chi vuole davvero costruire. E lui ha percorso un vero cammino di costruzione“, ha detto il presidente della Repubblica.
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