All’ex Meccanografico di Trieste i nuovi uffici di Esatto e del Welfare: prende forma la nuova sede
TRIESTE Si possono già immaginare le cinquanta sedie che gremiranno al pianterreno la sala centrale da 150 metri quadrati destinata dal febbraio 2024 ad accogliere i futuri utenti di Esatto, che andranno a questionare su bollette e tributi comunali. I quattro livelli e i 2800 metri quadrati dell’ex Meccanografico, sbozzati dalle Ferrovie dello Stato nella seconda metà degli anni ’80 e comprati “al grezzo” dal Comune una quindicina d’anni dopo, è pronto - parola del direttore dei lavori Paolo Ricci - all’85%.
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Lo slittamento
Il costo della ristrutturazione in Sacchetta, iniziata nel novembre 2021, è salito di 300.000 euro a quasi 5 milioni, perchè sarà installato un impianto fotovoltaico da 20 kw in zona terrazza al terzo piano. Intervento che comporta uno slittamento della consegna a Esatto, consegna che avverrà a fine luglio, con successivi sei mesi di collaudo a cura di una vecchia conoscenza di passo Costanzi come Sergio Ashiku. Lo scostamento della tempistica non ha però ottenuto il gradimento del sindaco Roberto Dipiazza, che ieri mattina ha abbandonato il sopralluogo in segno di protesta.
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Il recupero
Lo schema del recupero è abbastanza semplice, illustrato dall’assessore Elisa Lodi: ingresso principale in riva Ottaviano, subito a sinistra le 13 postazioni dove gli addetti della società esattrice attenderanno la clientela, mentre a destra saranno organizzati i magazzini, i depositi, gli spogliatoi, un altro spazio per uffici. Andrea Polacco, presidente uscente, ci teneva a chiudere il suo secondo mandato con un’esplorazione nella futura sede: coglie l’occasione per ribadire il trasloco del personale oggi impegnato in piazza Sansovino e in via D’Alviano, più o meno una quarantina di addetti, il presidio della caserma San Sebastiano terrà invece la posizione. Per allestire gli spazi disponibili Polacco stima un fabbisogno di 250.000 euro.
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Se avrete bisogno di parlare con il presidente o con il direttore di Esatto, l’ascensore vi porterà al primo piano dove girerete verso sinistra. Perchè la parte destra è appannaggio del Comune, che vi trasferirà - probabile ma non sicuro - i servizi del Sociale oggi temporaneamente sistemati nella “Casa blu” in via della Scalinata tra Barriera vecchia e San Giacomo: una cinquantina le persone interessate. E il Welfare municipale occuperà poi l’intero secondo piano.
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Non è ancora stabilito il destino del terzo piano, caratterizzato da una terrazza con panorama assai suggestivo: forse sito per convegni, favorito anche dall’area-caffè, vedremo. I dipendenti di Esatto e della civica amministrazione potranno fruire del parcheggio che sarà ricavato nella parte posteriore dell’edificio.
Il sopralluogo
Se andiamo con la memoria alle penose condizioni in cui lo stabile versava fino a un anno e mezzo fa, l’effetto è certamente consolatorio. Ieri mattina presenziava in cantiere Donato Riccesi, con lo staff della sua impresa edile che, in collaborazione con l’impiantista sacilese Balsamini, sta portando a termine la riconversione.
A dire il vero, qualche perplessità è ingenerata dalla facciata, connotata da un grande spazio bianco totalmente privo di aperture: comunque, in raffronto con il rudere “bellico” che per circa 35 anni ha dominato la parte finale delle Rive, un considerevole passo avanti.
Da museo mai decollato (Era, Alinari, Immaginario scientifico), da possibile asset in vendita (piaceva alle Fs), l’ex Meccanografico sembra aver trovato in età avanzata una sua identità terziario-tributaria.
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